lunedì 25 marzo 2013

Barbuda e la luna

Molte isole del nord caraibico, Guadalupa, Antigua, St. Barth, St. Martin, sono sicuramente più sviluppate turisticamente e socialmente delle isole del sud come St. Vincent, Grenada, St. Lucia, Dominica, e di conseguenza la natura è meno selvaggia, più "addomesticata" e con tanti più turisti in più. Barbuda, isola quasi disabitata a nord di Antigua e parte di questa nazione, anch'essa associata al Commonwealth britannico, fa eccezione. Rimasta per secoli "dimenticata" per via della mancanza di approdi sicuri e di risorse naturali, ha da offrire "solo" una spiaggia meravigliosa, deserta, di sabbia chiara finissima lunga almeno una ventina di chilometri, ed una laguna interna immensa, eletta domicilio da una colonia di fregate che conta oltre ventimila uccelli. Niente "boat boys", niente foreste, niente coltivazioni tropicali, niente rocce vulcaniche, niente rilievi, solo sabbia e acqua turchese ovunque. Due soli alberghi, esclusivissimi, per clientele speciali. Ma ci sentiamo speciali anche noi, una delle dieci barche all'ancora, a distanza di un chilometro l'una dall'altra, come sospese in una immensa piscina naturale, o a passeggio al tramonto a cercare conchiglie e ascoltare la natura. Anche la gita alla colonia di fregate è stata speciale: uccelli da oltre due metri di apertura alare, i maschi si gonfiano il petto a dismisura colorandolo di rosso vivo per attirare l'attenzione delle femmine, i piccoli, grossi come polli, un pò spelacchiati, aspettano il cibo dalle madri di ritorno dall'oceano. Di notte la luna illumina tutto della sua luce magica, la barca e il tender sembrano fluttuare in aria piuttosto che galleggiare, il vento cala a brezza, i movimenti appena percettibili: un sogno.. Non vorremmo andar più via. Le isole che ci attendono saranno al confronto di nuovo piene di gente, barche, rumori, attrazioni turistiche per noi meno interessanti, rispetto a questa natura, questa solitudine e a questa semplice bellezza.

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