sabato 9 marzo 2013

andar per isole, Dominica

La Dominica è un'isola meno sviluppata delle due, Martinica a Guadalupa, che le stanno a fianco, una sud e l'altra a nord. È indipendente e senza un aeroporto internazionale e senza un neanche un porto fatica ad attrarre il turismo internazionale. Giusto le navi da crociera e le barche senza fretta che hanno voglia e tempo per esplorare la natura qui ancora più rigogliosa e predominante che altrove. Noi ci siamo arrivati dalla Martinica, dopo un'altra traversata esilarante al traverso di poche ore e di grande soddisfazione. Roseau, la capitale, non offre molto, giusto un mercatino turistico allegro e ben organizzato in un giardinetto di fronte all'attracco delle navi e qualche edificio in stile coloniale. Ma a pochi chilometri a monte già le case sono scomparse e la foresta pluviale copre ogni metro quadrato disponibile, quale che sia la pendenza delle montagne. Magnolie, felci, fiori, piante dalle nostre parti considerate ornamentali, fiumi perenni, cascate ovunque, una meraviglia. Noi ci siamo finalmente avventurati in una passeggiata seria, alcune ore su e giù intorno al Freshwater Lake, in quota, un sentiero curatissimo e spettacolare. Poi un bagno rigenerante nel Titou Gorge, una gola larga no più di due metri tra due pareti di basalto alte almeno 10m. Una specie di Alcantara ancora più stretto e tortuoso, con la foresta sopra e sulle sponde: indimenticabile. E questo ci dicono essere solo l'inizio: al nord l'Indian River navigabile, ad est gli insediamenti degli ultimi Caribi, gli abitanti originari di queste isole, poi sottomessi o sterminati dai colonizzatori europei. Senza parlare delle immersioni che ci dicono le più belle dei Caraibi. Ma di questo parleremo solo dopo avere visto e vissuto.

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