martedì 4 dicembre 2018

San Blas: l’atmosfera adesso è quella giusta..

Finalmente, al terzo ancoraggio e dopo una settimana, siamo entrati nello spirito dei luoghi. Le San Blas sono senza dubbio delle isole speciali e oggi a Cayo Hollandes troviamo un ridosso perfetto, poco vento, sole pieno, colori vivi, poche altre barche lontane, mare turchese di infinite gradazioni, silenzio e natura al massimo. Alcuni (direi ex) navigatori si sono fermati in questi paraggi ormai da 10 o 15 anni, ma sono come i roulottisti che levano le ruote al loro mezzo e si piazzano in un campeggio che, seppur bello, non ha più nulla del viaggio e della scoperta. La maggior parte però se le gode come noi 2 o 3 settimane e poi, come ogni navigante vero, pensa già alla prossima meta. 

Ma anche noi oggi siamo come i roulottisti, fermi nel relax assoluto, una nuotata, un'insalata, poi un pisolino e dopo meglio cominciare a pensare alla cena. Questa sera pasta con la bottarga del capone imperiale pescato la scorsa settimana e messa sotto sale. Ieri aragoste a 4$ al kilo.. Finora non ci siamo fatti mancare proprio nulla!


La pienezza delle San Blas. 
Rotte future alternative.

Continua l'esplorazione delle San Blas, il mio spirito è definitivamente cambiato dall'entusiasmo e dall'incanto degli anni passati alla tranquilla consapevolezza che tutto il mondo può stupire e dare felicità se l’atmosfera e la compagnia è la migliore e sopratutto se si ha l'atteggiamento e l'umore giusto. Quasi come se fossi passato da un atteggiamento di stupore forse anche un po’ "mordi e fuggi", da cittadino occidentale, ad una pienezza tranquilla e serena. Fosse saggezza?

Per chi vuole continuare a sognare, confermo che queste isole, a detta di tutti sono al livello degli atolli del Pacifico meridionale, da tutti considerate il massimo. Sabbia fine, palme, vento e temperatura dell'aria e dell'acqua assolutamente confortevoli, ridossi ovunque, coralli, pesci, aragoste, razze, cernie, e natura perfetta. Tante barche da tutto il mondo, tante storie le più varie, gli indiani Kuna gentili, poveri e semplici. 

Ma in questo periodo mi sento come in bilico, un po' troppo lontano dai miei affetti e ormai quasi abituato a tanta bellezza. Insomma non vivo più il sogno ma "solo" un bel viaggio, in un posto però ormai ben noto e perfino un po' monotono, quasi. Non che mi manchi la novità o che stia a cercare sempre l'avventura e il nuovo ad ogni costo, ne' tanto meno (figurarsi!) mi mancano le vicende di casa nostra, ma è a volte penso sia arrivato il momento di progettare altro. 

E allora, pur tra una nuotata ed un'apnea stupendi, tra un bagno ed una passeggiata in spiaggia in questo paradiso, penso e ripenso al prossimo futuro di Bulbo Matto dopo le Galapagos. 

Già, perché ho deciso di transitare il canale di Panama ed andare verso quelle isole incantate per antonomasia e dopo potrei effettivamente confermare la fine della stagione 2015 a giugno in Equador (però l’unico che ho trovato da quelle parti sarebbe il cantiere più caro finora..). 

Ma per fare cosa, a gennaio l'anno prossimo? Tornare indietro in Mediterraneo sarebbe in teoria ancora possibile, via Cuba Bahamas e Atlantico del nord. In mezzo ancora baie, isole e ancoraggi da piccolo cabotaggio, come tanti qui alle San Blas. Non mi attira proprio, non credo che faccia più per me. Anche perché per tornare indietro, bisognerebbe aspettare maggio per una traversata tranquilla da Panama a Cuba, e giugno per l'Atlantico dalle Bermuda alle Azzorre... 


In alternativa, avendo ormai (per ora?) escluso la rotta del Pacifico meridionale, troppo cara e lontana, allora perché non farla a maggio di quest'anno questa traversata fino a Cuba, e trovare dove lasciare la barca lì o nel vicino Yucatàn? Dilemmi da felice pensionato! Intanto si ritorna a Shelter Bay in attesa di passare il Canale.

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