lunedì 20 agosto 2012

...e poi le tartarughe


Stamattina ancora bonaccia. Appena sveglio dai turni notturni, una tartaruga a due passi dalla barca iscena una esibizione di nuoto artistico, bracciate sul dorso, occhiate che immaginiamo di simpatia,  e poi un'immersione infinita che ce la fa sparire per sempre. Invano ci tuffiamo pinne e maschera per cercarla, torniamo a bordo quasi subito sopraffatti dal blu immenso sotto di noi e dalla paura della distanza dalla barca che pare allontanarsi e invece è piantata nella bonaccia che ancora ci assedia.
Come Rosalia, la tartaruga che avevamo salvato in Grecia, sollevandola quasi inanimata dal mare delle Sporadi con qualcosa nello stomaco che le impediva di nuotare e di nutrirsi. Che animali simpatici! Quelle giganti di Rodrigues ci venivano incontro visibilmente cercando coccole e carezze. Ancora emozioni e vita nella sua più ampia accezione.
Un altro di tanti tramonti che mi aspettano, tra qui e i Caraibi. Senso di pace, di allegria di comunione e di amicizia, cibo e vinello fresco, una bella compagnia di ragazzi freschi e puliti e di meno ragazzi ma altrettanto positivi e carini, fortuna? Certo, ma anche conseguenza di empatia e selezione naturale.

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