mercoledì 13 febbraio 2019

Ecco il mare che cercavo!


Dopo 10 giorni di attesa, in parte spesi in un bel giro in auto in questa regione del sud del Messico famosa tra l’altro per le rovine Maya di Palenque e la cittadina coloniale di San Cristobal de las Casas, approfittiamo di una finestra di calma per attraversare il temibile golfo di Tehuantepec dove il vento soffia a 40 nodi è più 300 giorni l’anno, e approdiamo a Huatulco. Cittadina turistica, offre un tratto di costa di una ventina di miglia con una serie di baie deserte che si susseguono, immancabilmente con spiaggia chiara al fondo, divise da speroni rocciosi fittamente boscati. Non siamo in un documentario della BBC, sicchè ė un anno che non piove e il verde è completamente secco e poco fotogenico, ma l'insieme per me è comunque stupendo nella sua varia e vera naturalità. Il governo messicano sembra aver fatto le cose per bene, senza permettere albergoni sulla battigia come ad Acapulco (ormai in ribasso, ci dicono) e lasciando più della metà di questa costa vincolata a Parco, marino e terrestre. Certo, non tutto è perfetto, anzi, quasi niente sentieri naturalistici e invece tracce di quad sulla spiaggia, ma non ci sono rifiuti, neanche per strada (e questa è un'assoluta novità), e in città ci sono prati e verde ornamentale in abbondanza. È stato piacevole stare al piccolo marina, conoscere le storie delle barche vicine, le tante esperienze, ma adesso siamo finalmente partiti, e ad appena 6 miglia dal marina ci siamo solo noi, in una di questa baie deserte. Razze e creature marine che saltano attorno a noi, uccelli a pesca, silenzio totale, temperatura perfetta, dondolio riconciliante, dopo la tensione per la temuta traversata delle 250 miglia del golfo di Tehauntepec, una reputazione molto peggiore del golfo del Leone in inverno da noi. 

Abbiamo adesso davanti 300 miglia di mare abbastanza aperto ma benevolo, a regime di brezze, fino al marina di Acapulco, dove sosteremo il meno possibile. In mezzo bisognerà vedere se sarà possibile una sosta Puerto Angel (turismo locale), e a Puesto Escondido (molto turismo italiano, quello del film per intenderci), altrimenti dritto fino alla famosa Rocca dei tuffi da 40m. 


Poi però le successive 500 fino a Porto Vallarta offrono parecchi ridossi, baie e marina tutti da scoprire e assaporare, tra cui Zihuatenejo che ci dicono immancabile. Intanto invece di un'ora, in questa baia che mi ricorda la insuperabile Bahia Pigña dell'anno scorso in Darièn, ci fermiamo tutto il giorno e la notte, oggi ė luna quasi piena!

Nessun commento:

Posta un commento