lunedì 22 aprile 2013

ritorno a sud, sulla rotta dei vulcani

Dopo il paradiso delle BVI ci tocca pagare il conto, e che conto.. 200 miglia di bolina, dalle BVI a Guadalupa, per cominciare a ritornare a sud, dove a metà maggio lascieremo la barca per quest'anno, a Trinidad, in secca, fuori dalla fascia degli uragani, in vista di una nuova stagione ai tropici nel 2014. Non è che in assoluto io sia un fanatico della bolina con ventone, anzi, figurarsi quando è contro un aliseo sopra i 20 nodi, con una corrente al traverso di 1 o 2 nodi ed onda oceanica da 2-3 metri. Non vi dico la goduria.. È per questo che di tornare in Mediterraneo, a vela, sulla rotta consueta del Nord Atlantico, 2300 miglia con vento e onda spesso contrari e col freddo di maggio non ne voglio proprio sapere. Molto meglio stare qui, in questi mari stupendi, qualche altra stagione, no? O al limite imbarco il Bulbo Matto su un cargo come fanno in tanti e lo ritiro a La Spezia. Oppure, altri mari e altre isole, chissà.. Comunque sia, ieri prima tappa, la più lunga, da Virgin Gorda a Saba, 86 miglia in un solo bordo di 13 ore, aliseo sempre inchiodato da est da 20 a 25 nodi, onda confusa sui 2 metri, un c... che non vi dico.. Il Bulbo se l'è cavata bene, fiocco piccolo e due mani, velocità media 6,5 nodi, noi molto meno, bagnati e stanchi, partiti alle 3 di notte per arrivare con la luce, alle 5 di pomeriggio. Saba è una specie di Stromboli dei Caraibi, uno scoglio sub-verticale ex vulcano senza baie nè spiagge nè ancoraggi ma fondali, dicono, da sballo, il primo sulla rotta dei vulcani che dobbiamo seguire. Almeno hanno messo delle boe per le barche in transito, ne abbiamo acchiappata una, cibo doccia e sonno, e anche se fuori ci sono state raffiche tutta la notte sui 30-35 nodi, almeno la risacca era diciamo "morbida" senza troppi strattoni. Altro che tropici! Rocce nere, vegetazione aggrappata su pendenze impossibili, mare blu a "palombelle", onde che si frangono continuamente sugli scogli, un nuvolone nero fisso sulla cima, poche case sparse e neanche un'anima viva intorno.. Panorami nordici, sembra la Scozia! Il villaggio, piccolissimo, è in quota, ci si sale da una scalinata o, da pochi anni, per una stradina ripida più di una rampa di garage. Scendere a terra col tender non se ne parla, troppa onda e rocce dappertutto. Ci spostiamo davanti l'unico scalo dell'isola, niente villaggio, solo strutture tecniche, genratore, ecc, ma qui il vento è lo stesso e l'onda anche più forte, le boe sono troppo lontane e nessuno ci viene a prendere. Dopo un pò di esitazione rinunciamo a malincuore a visitare questa isola che più isolata non ce n'è e anche alle immersioni che pure avrei voluto fare, e decidiamo dopo pranzo di continuare. Saba non ci vuole, dovremo tornare un'altra volta..

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