martedì 31 marzo 2015

ci mancavano le calme equatoriali...

Molti, se non tutti, ne abbiamo letto nei libri di Salgari, ma che sono esattamente i doldrums? Si fa presto a dire "calme equatoriali", ma avete presente una calma TOTALE per giorni e giorni? Niente vento, naturalmente, se non soffi appena rinfrescanti a mitigare il sole caldo da bruciare, solo qualche delfino e pochi uccelli, nemmeno una barca o una nave neanche col radar e mare quasi piatto, perché l'oceano piatto non è mai, liscio come l'olio sì, ma sempre con onde di 1-2 metri che viaggiano lente in più direzioni, quasi invisibili, appena accennate, morbide, lontanissime l'una dall'altra, anche 2-300 metri, ma pur sempre maestose. Dopo più di 24 ore di motore sotto la protezione del tendalino provvidenziale come non mai, incoraggiati da qualche increspatura sulla superficie, oggi pomeriggio abbiamo dato vela, più che altro per una pausa di pace e di silenzio. Regolate le vele al traverso, Bulbo Matto a preso a scivolare in questo nulla, piano piano, forse 4 nodi di vento, noi 2 poi 3 nodi di velocità, anche 4 a volte, e ci ha regalato una serenità preziosa fino ad un altro tramonto stupendo, con l'arancio che ondeggiava tra le masse d'acqua che viaggiavano lente con movimenti leggeri. Poi è finito tutto, un'altra notte di motore, e altre due ce ne sono fino a San Cristobal. Uno splendido quarto di luna ci consola. Ma l'indomani c'è l'equatore da attraversare! Per me ed Alex è la prima volta in barca a vela. Sam si traveste da Nettuno (vedeste le foto!) e noi confessiamo i nostri peccati, implorando il perdono ed una traversata felice. Nettuno, bonario, accoglie le nostre richieste...

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