sabato 1 settembre 2012

Preparazione psicologica

Malaga è una città portuale che mi sembra allegra e ordinata. C'è un bel lungo porto nuovo di palme, ristoranti, negozi, musica piacevole e bella architettura. Abbiamo preferito cercare ormeggio in città, anche se il porto è più adatto alle navi da crociera che alle barche a vela, piuttosto che in un anonimo e luccicante marina nei dintorni, pieni di turisti, disco e Fast food. Mari calmi e non molto motore, ma comunque stancante. Solo l'ultimo giorno, sotto Cabo de Gata, all'ingresso del mare di Alboran, che prende il nome dall'isoletta, praticamente uno scoglio, piazzato proprio nel suo mezzo, si è andato addensando un temporale notturno, lampi fulmini e vento in aumento fino a 30-35 nodi. Per fortuna a favore, cosicché, ridotta progressivamente la vela, ci siamo trovati all'alba a cavalcare qualche bella onda e a planare sulle più alte. Prima a 10-12 nodi, poi una fantastica da 14, baffoni di schiuma a prua e ai fianchi della barca. Ma adesso la pausa ci rigenera, dormiamo tranquilli, grandi pulizie generali, qualche controllo tecnico, ristorante e turismo. E preparazione psicologica alla mia prima traversata oceanica: 600 miglia da Gibilterra a Madeira, più altre 60 da qui allo stretto. Se le condizioni saranno favorevoli, correnti e venti non troppo violenti e contrari. Ma il famoso posto di guardia del Mediterraneo non mi attira molto, ci sono già stato e secondo me è un altro mito costruito daglil inglesi, maestri di conquiste e di marketing.

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