lunedì 3 settembre 2012

Gibilterra passaggio fortunato

3 settembre  Partiamo da Malaga di buon mattino col nuovo gruppo, ed il pieno di cambusa acqua e gasolio. Abbiamo 60 miglia davanti per Gibilterra e poi altre 560 per Porto Santo, isoletta minore di Madeira e a NE di questa, che ci dicono molto piacevole da vedere e visitare. Il piano è quello di approfittare dell'alta marea a Gibilterra, prevista per le 17:40, per passare lo Stretto evitando le ore di massima corrente contraria. E poi anche la previsione meteo è favorevole, con vento moderato da E. Se sarà così andiamo dritti in oceano senza fare soste. La navigazione é assolutamente piacevole, come sempre del resto da quando siamo partiti da Palermo. Vento da gennaker 12 nodi, perfino una corrente favorevole da 2 nodi. Arriviamo in perfetto orario sotto la Rocca, deludentemente piccola, forse la metà del Monte Pellegrino di casa nostra,  in mezzo al prevedibile traffico di navi e traghetti di tutti i tipi. I testi raccomandano di lasciare Gibilterra 2 ore dopo l'alta marea, cioè verso le 19:30, e noi siamo proprio li, col sole del tramonto negli occhi, in mezzo a quel via vai incredibile, sotto spi a 7 nodi con una birra in mano! Meglio di così! In quel mentre abbocca perfino un tonnetto da 3 kg, perfetto marinato per l'aperitivo e domani per pranzo! Poco dopo, verso la costa spagnola di Tarifa, nota per regalare in media 300 giorni l'anno con 30 nodi di vento ai surfisti di tutto il mondo, il vento però comincia a rinforzare. Caliamo spi, una mano, due, ci troviamo a filare a 8-10 nodi con le ultima luci del giorno verso l'oceano con la luna che sorge tra un tanker e una porta container da 4000 pezzi. Un passaggio fortunato, un battesimo dell'atlantico di tutto rispetto, con 30-35 nodi nella notte e 13-13 nodi e mezzo di planate tra onde che crescono e diventano decisamente oceaniche, anche se mai pericolose. Nel riflesso della luna, con un cielo scintillante, uno spettacolo grandioso.

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