mercoledì 10 febbraio 2016

Prove in oceano, prima della traversata del golfo di Tehuantepec

Niente traversata per adesso del famoso e temuto golfo di Tehuantepec, 200 miglia a nord di Marina Chiapas, che ci ospita (ci saranno i soliti 50 nodi fino a domenica, pare), ma giusto un'uscita di prova col nuovo equipaggio intercontinentale (Europa, Asia, America), a (ri)prendere contatto con Bulbo Matto, a dare aria alle vele. E non è stata proprio una passeggiata, col sole a picco e 35° nell'aria. Ma mi ha riempito in cuore lo stesso, sentire la barca navigare nuovamente, gioire delle manovre, ritrovarmi perfettamente a mio agio. La mattina all'alba armare le vele, poi sistemare le ultime cose e salpare e mettere il naso fuori, e dare le istruzioni ai marinai: Jeff, ragazzone USA purosangue, capace, sveglio, siamo da subito in buona sintonia, e Tatt, architetto in pensione di Singapore, un tipo tutto particolare, mette su per l'occasione una mise tecnologica di licra nera con tanto go-pro sul torace, ma è un pò spompato dal caldo e dai problemi intestinali ancora non risolti, un look da super pippo ma in crisi ed in formato tascabile, non proprio super direi... Poi al rientro troviamo due angeli alla banchina, due compagni navigatori uno inglese uno americano, entrambi anni di navigazione alle spalle, ed entrambi in attesa di condizioni migliori per far rotta come noi verso la Baja California, che si offrono di prendersi cura della mia elettronica messa fuori uso dai sedicenti tecnici locali. Con calma e metodo (ci sono sempre 35°..) aprono, guardano, seguono fili e tracce per me del tutto oscure, provano, misurano. Due ore ci sono volute loro per capire e venire a capo dei molteplici problemi, ma alla fine tutto torna quasi per magia a funzionare!

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