mercoledì 28 gennaio 2015

Si riparte da Panama a suon di chitarra, rotta sulle isole San Blas

Il chitarrista questa sera è un norvegese enorme, capelli biondi ondulati, un po' avanti negli anni ma ha una voce roca affascinante, da marinaio d'altri tempi. Il batterista invece è canadese, meno prestante ma bravissimo. Al basso un ragazzino incredibile. Hanno messo su in mezz'ora un complessino per gli equipaggi del marina, la maggior parte coppie in pensione minimo con due tre oceani alle spalle, qualcuna giovane con ragazzini al seguito, ma altrettante miglia già navigate e molte altre in programma. Io mi sento l'ultimo arrivato, "solo" due anni di esperienza atlantica e solo una traversata. La scena si svolge in un pub all'aperto dal nome parecchio indicativo: "it's 5 o'clock somewhere". Due signore con parecchi anni e chili addosso ballano felici insieme ai bambini della comunità, e alla fine mi aggiungo anche io, travolto dalle note di "Marina" e di "Woman no cry", nostalgia? Sicuro, ma quanta allegria! Semplice lasciarsi andare, dopo una giornata di lavoro, ansia di finire e partire, discussioni con operai di incerta affidabilità ma più che certa onerosità spropositata... Poi due chiacchere con il marinaio colombiano del chitarrista-cantante-navigatore norvegese, che mi racconta delle loro ultime avventure e della amicizia forte e immediata sorta tra loro. Poi una coppia riconosce la mia maglietta della traversata ARC 2012 e subito siamo quasi fratelli, mettiamo in comune storie, rotte, avventure, vite. Anche se mi sento ancora l'ultimo arrivato, fare parte di questa comunità dei navigatori in movimento ė la cosa più immediata e spontanea del mondo...

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