tag:blogger.com,1999:blog-66484315915888884012024-03-12T16:06:38.422-07:00Diario di bordoArcheosailinghttp://www.blogger.com/profile/17476143919876420715noreply@blogger.comBlogger115125tag:blogger.com,1999:blog-6648431591588888401.post-88775291728539409192019-02-13T08:39:00.001-08:002019-02-13T08:39:08.402-08:00Isola Isabela, bird santuary<br />
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; font-family: ".SFUIText";"><span style="color: white;">Dopo la sosta senza storia al Marina di Puerto Vallarta, decidiamo di visitare Isabela, un'isoletta a nord che è parco naturale protetto. L'odore aspro del guano ci ha investito una buona mezz'ora prima di arrivare, proprio con l'ultima luce dopo il tramonto, nell'unica baia di questo scoglio a 30 miglia dalla costa pacifica del Messico centrale. Ed è un ancoraggio piuttosto adrenalinico, con l'onda oceanico che ci solleva almeno un paio di metri prima di frangersi con un boato terrificante sulla scogliera lì vicino, accanto a noi, non riusciamo a valutare bene a che distanza. Fortuna che non c'è vento, cosicché non c'è pericolo che l'ancora si metta ad arare e ci costringa a scappare nella notte senza luna. </span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".SFUIText";"></span><br /></span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; font-family: ".SFUIText";"><span style="color: white;">Dormiamo comunque con un occhio solo, la barca sballottata dalle onde, l'allarme programmato sul GPS, gli strumenti accesi pronti a qualunque evenienza, ogni due ore fuori a controllare che tutto sia a posto.</span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".SFUIText";"></span><br /></span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; font-family: ".SFUIText";"><span style="color: white;">L'indomani già all'alba siamo tutti svegli, ammiriamo in silenzio la grandezza dei marosi nella luce che avanza, la scogliera rossa a picco, le migliaia di uccelli già a pesca, le fregate che rubano le prede alle sule, i pesci che balzano intorno. </span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".SFUIText";"></span><br /></span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; font-family: ".SFUIText";"><span style="color: white;">Un pescatore di passaggio ci offre di sbarcarci evitandoci l'incomodo ed l'incognita di usare il nostro tender, e subito ci mettiamo in cammino nel bosco arido per la nostra piccola esplorazione. Subito tra le fronde decine di nidi di fregate con i pulcini bianchi spelacchiati grossi come polli che ci guardano curiosi. Poi le sule con i nidi a terra, una femmina ha sotto due uova, scappa facendo la parte dell'uccello ferito, poi una coppia lì vicino intenta in un rito nuziale, col maschio che offre ramoscelli alla femmina, ed entrambi che oscillano la testa su e giù, strofinandosi l'un l'altra, a la scogliera che si apre sulla baia dove Bulbo Matto è ancorato, uno spettacolo di voli, versi, richiami, tuffi..</span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".SFUIText";"></span><br /></span></span></div>
<br />
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; font-family: ".SFUIText";"><span style="color: white;">La natura nella sua massima espressione!</span></span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/09019737671477459237noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6648431591588888401.post-35562931674029360792019-02-13T08:37:00.001-08:002019-02-13T08:37:17.709-08:00Messico, lungo la costa del Pacifico<br />
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; font-family: ".SFUIText";"><span style="color: white;">Zihuatenejo ė una cittadina 100% messicana, piccola baia chiusa protetta da ogni vento, tre, quattro spiagge intervallate da rilievi rocciosi, palme e mangrovie. Turisti stranieri non tanti, molti quelli locali, sparsi tra gli alberghetti e i ristoranti nei pressi del Malecon, il bel lungomare alberato un pò ruspante che l'amministrazione ha arricchito efficacemente di spazi pedonali, verde e fiori, statue di personaggi locali caratteristici (il campesino, la lavandaia, i niños..) e di un campo da basket per partite serali molto seguite tra agguerrite squadre locali. Negozietti di bell'artigianato e souvenirs sovrabbondano rispetto i potenziali acquirenti che, almeno in questa stagione, equamente divisi con pochissime eccezioni tra americani e canadesi, sono in massima parte tranquilli pensionati che pensano sopratutto a godersi la mitezza del clima, l'ottimo cibo a buon mercato e la musica ad ogni angolo di strada. </span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black; color: white;"><span style="font-family: ".SFUIText";"></span><br /></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; font-family: ".SFUIText";"><span style="color: white;">Solo 5 o 6 le barche in rada, noi dall'Italia siamo un'assoluta curiosità, si fermano tutti, ci chiedono la nostra rotta, si fa subito amicizia. Quasi nessuno è un vero navigatore magari in rotta verso le isole del sud Pacifico, piuttosto sono nordamericani che passano qui gli inverni per poi mettere la barca in secca in estate, stagione di troppo caldo e di uragani, e tornare a casa, chi la casa addirittura non ce l'ha qui, da qualche parte di questa costa poco antropizzata, lunga da Tijuana al nord al Guatemala più di 3500 km in linea d'aria. </span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black; color: white;"><span style="font-family: ".SFUIText";"></span><br /></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; font-family: ".SFUIText";"><span style="color: white;">Abbiamo già navigato piano piano quasi la metà delle 1400 miglia da Marina Chiapas a La Paz. Dopo Tehuantepec e Huatulco, abbiamo fatto una piacevole sosta a Puerto Angel, paesino turistico e di pescatori, poi una più lunga navigazione ed una piacevole sosta nello stupendo "Clube de yates de Acapulco", città in magnifica posizione e con una stupenda, immacolata spiaggia in una baia ben protetta, tanti albergoni, un mucchio di ville hollywoodiane e un bel clima vacanziero. </span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black; color: white;"><span style="font-family: ".SFUIText";"></span><br /></span></div>
<br />
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; font-family: ".SFUIText";"><span style="color: white;">Più tardi tra poche miglia ci hanno raccomandato un ancoraggio notturno ben protetto dietro l'Isla Grande, ma domani ci aspettano due giorni di fila fino alla Bahia de la Navidad. Ci sarebbero altre baie, isolette e spiagge, ma non si può vederle tutte. Magari al ritorno...</span></span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/09019737671477459237noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6648431591588888401.post-30777433637228351172019-02-13T08:34:00.005-08:002019-02-13T08:34:59.720-08:00Ecco il mare che cercavo!<br />
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; font-family: ".SFUIText";"><span style="color: white;">Dopo 10 giorni di attesa, in parte spesi in un bel giro in auto in questa regione del sud del Messico famosa tra l’altro per le rovine Maya di Palenque e la cittadina coloniale di San Cristobal de las Casas, approfittiamo di una finestra di calma per attraversare il temibile golfo di Tehuantepec dove il vento soffia a 40 nodi è più 300 giorni l’anno, e approdiamo a Huatulco. Cittadina turistica, offre un tratto di costa di una ventina di miglia con una serie di baie deserte che si susseguono, immancabilmente con spiaggia chiara al fondo, divise da speroni rocciosi fittamente boscati. Non siamo in un documentario della BBC, sicchè ė un anno che non piove e il verde è completamente secco e poco fotogenico, ma l'insieme per me è comunque stupendo nella sua varia e vera naturalità. Il governo messicano sembra aver fatto le cose per bene, senza permettere albergoni sulla battigia come ad Acapulco (ormai in ribasso, ci dicono) e lasciando più della metà di questa costa vincolata a Parco, marino e terrestre. Certo, non tutto è perfetto, anzi, quasi niente sentieri naturalistici e invece tracce di quad sulla spiaggia, ma non ci sono rifiuti, neanche per strada (e questa è un'assoluta novità), e in città ci sono prati e verde ornamentale in abbondanza. È stato piacevole stare al piccolo marina, conoscere le storie delle barche vicine, le tante esperienze, ma adesso siamo finalmente partiti, e ad appena 6 miglia dal marina ci siamo solo noi, in una di questa baie deserte. Razze e creature marine che saltano attorno a noi, uccelli a pesca, silenzio totale, temperatura perfetta, dondolio riconciliante, dopo la tensione per la temuta traversata delle 250 miglia del golfo di Tehauntepec, una reputazione molto peggiore del golfo del Leone in inverno da noi. </span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".SFUIText";"></span><br /></span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; font-family: ".SFUIText";"><span style="color: white;">Abbiamo adesso davanti 300 miglia di mare abbastanza aperto ma benevolo, a regime di brezze, fino al marina di Acapulco, dove sosteremo il meno possibile. In mezzo bisognerà vedere se sarà possibile una sosta Puerto Angel (turismo locale), e a Puesto Escondido (molto turismo italiano, quello del film per intenderci), altrimenti dritto fino alla famosa Rocca dei tuffi da 40m. </span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".SFUIText";"></span><br /></span></span></div>
<br />
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; font-family: ".SFUIText";"><span style="color: white;">Poi però le successive 500 fino a Porto Vallarta offrono parecchi ridossi, baie e marina tutti da scoprire e assaporare, tra cui Zihuatenejo che ci dicono immancabile. Intanto invece di un'ora, in questa baia che mi ricorda la insuperabile Bahia Pigña dell'anno scorso in Darièn, ci fermiamo tutto il giorno e la notte, oggi ė luna quasi piena!</span></span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/09019737671477459237noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6648431591588888401.post-8624585702612295182019-02-13T08:33:00.000-08:002019-02-13T08:33:06.308-08:00I dannati della terra<br />
<br />
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; font-family: ".SFUIText";"><span style="color: white;">Il vulcano Tacana, nell'entroterra di Tapachula, segna un tratto del confine tra il Messico ed il Guatemala. Alto 4000 metri, maestoso, fittamente coperto da boschi tropicali, è Riserva della Biosfera da molti anni. Più che da puma e altri animali selvatici che ben meriterebbero di abitarlo (e che probabilmente da qualche parte ancora lo abitano), le sue pendici vengono invece percorse ogni giorno da decine e centinaia di Guatemaltechi, su e giù nella stupenda foresta nublada (cioè immersa nella nebbia per la maggior parte del tempo, e quindi al massimo della umidità e della vegetazione possibile), impegnati in piccolissimi traffici transfrontalieri clandestini. Vengono a vendere verdure e artigianato e a comprare "cositas" da rivendere poi dalle loro parti. Due ore a piedi, giù per un sentiero ridotto a cañón pietroso tra alberi giganteschi, e due ore al ritorno, tutto in salita, con casse o pacchi sulle spalle tenuti con una cinghia alla fronte, come spesso si vede in molti paesi poveri.</span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".SFUIText";"></span><br /></span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; font-family: ".SFUIText";"><span style="color: white;">Come non pensare ai dannati delle miniere d'oro brasiliane fotografati in "Genesis" da Salgado o alle interviste di "Human" di Jan Arthur Bertrand? Ciascuno di questi uomini potrebbe raccontare una storia, di povertà, di aspirazioni minime, a volte di disperazione. Oppure lasciare una traccia toccante su una pellicola digitale. </span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".SFUIText";"></span><br /></span></span></div>
<br />
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; font-family: ".SFUIText";"><span style="color: white;">Eppure li guardo, nella mia passeggiata da turista, e sono tutti immancabilmente sereni, curiosi di noi, equipaggio Italo-americano-singaporese, assolutamente dignitosi e dignitosamente vestiti. Ci raccontano da dove vengono, cosa fanno e cosa vendono, e nessuno che si lamenti. "Que le vaya bien!" È il loro immancabile saluto...</span></span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/09019737671477459237noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6648431591588888401.post-91186565315774711552019-02-13T08:31:00.000-08:002019-02-13T08:31:30.889-08:00Ritorno in barca<span style="font-size: x-small;"><br /></span>
<span style="font-size: x-small;"><br /></span>
<span style="font-size: x-small;"><br /></span>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; font-family: ".SFUIText";"><span style="color: white; font-size: x-small;">Arrivo a Marina Chiapas, vicino la cittadina di Tapachula, che è notte, e la trovo lì placidamente ormeggiata alla banchina del marina, immersa nel silenzio, bella, pulita, mi sembra così grande, mentre la percorro di fianco studiandone ogni dettaglio. Il cantiere sembra aver fatto proprio un buon lavoro a farmela trovare pulita e già alla banchina.</span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black; color: white; font-size: x-small;"><span style="font-family: ".SFUIText";"></span><br /></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; font-family: ".SFUIText";"><span style="color: white; font-size: x-small;">È l'inizio della quarta stagione di Bulbo Matto ai Caraibi, adesso in Messico. E ogni volta che ritorno è uguale, per l'emozione e le aspettative, ed ogni volta è diverso, per il luogo, l'equipaggio, il programma, le difficoltà che mi aspettano. Quest'anno sento ancora di più il distacco, da Laura e dal mio consueto mondo cittadino. Non più cinema, concerti, aperitivi o cene con amici, più o meno con gli stessi problemi (lavoro, figli, stress, politica, ecc). Ma so già che mi passerà, non appena mi riaggiusto alla vita libera del navigatore.</span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black; color: white; font-size: x-small;"><span style="font-family: ".SFUIText";"></span><br /></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; font-family: ".SFUIText";"><span style="color: white; font-size: x-small;">Adesso ho accanto una coppia canadese che mi raccomanda con entusiasmo l'Alaska da cui provengono. Dall'altro lato altre due barche che sono proprio su quella rotta. Peccato che il vento sia costantemente contrario, e che per arrivare a quelle terre del nord ė meglio mettere la prua a ovest, arrivare quasi fino alle Hawaii e poi virare verso nord per un totale di più o meno 4000 miglia!!</span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black; color: white; font-size: x-small;"><span style="font-family: ".SFUIText";"></span><br /></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; font-family: ".SFUIText";"><span style="color: white; font-size: x-small;">Ma qui è bello ritrovare l'aria dei tropici, calda ma confortevole, i rumori della costa, uccelli che si chiamano, pesci che saltano, rane e cicale, e la mia barca con cui riconnettersi, gli spazi, i ripostigli, gli strumenti, i piccoli scrichiolii. Basta TV, traffico, fumo, frastuono, politica, guerra! Intanto arriva anche l'equipaggio per il primo mese, come l’anno scorso trovato tramite i siti web specializzati a far incontrare skipper e barche con marinai: Joe, ragazzone americano che fa il carpentiere in Colorado, e Tatt, maturo architetto di Singapore.</span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black; color: white; font-size: x-small;"><span style="font-family: ".SFUIText";"></span><br /></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; font-family: ".SFUIText";"><span style="color: white; font-size: x-small;">Un cambio di 180° due volte l'anno, da cittadino e navigatore. Mica facile, ma rigenerante!</span></span></div>
<br />
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; font-family: ".SFUIText";"><span style="color: white; font-size: x-small;">Solo due giorni fa il traffico di Mexico City, una infinita distesa di auto e camion, case botteghe e centri commerciali, inquinamento di ogni tipo da deprimere qualsiasi ambientalista e sfidare ogni buon senso. Oggi il problema è invece quello di intercettare i tecnici per far loro terminare i lavori che restano da fare (autoclave, elettronica, bombola gas diversa dallo standard di bordo, ecc) e poi partire per mari più balneari, per le balene del mare di Cortes, 1400 miglia più a nord. Speriamo di mollare in 3-4 giorni...</span></span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/09019737671477459237noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6648431591588888401.post-91055369691571136812019-01-22T06:36:00.000-08:002019-02-13T08:27:12.945-08:00Guatemala via terra<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black; color: white; font-family: ".sfuitext";">Prima di riprendere il mare, Laura ed io ci concediamo due settimane di vacanza in Centro America. Dal letto, zampilli di lava incandescente, proprio di fronte a noi, dall'altra parte della valle. Siamo in estasi, intimoriti dai boati, incantati dallo spettacolo, primordiale eppure eterno. Antigua, antica capitale del Guatemala, chiese e monasteri tutti ridotti in rovina da un terremoto nel '700, sorge sull'altopiano a 1500 metri, ai piedi di tre vulcani, di cui quello "del Fuego" è sempre in attività. Che proprio oggi ha deciso di presentarsi a noi nel suo massimo vigore. Il "resort" che abbiamo scelto per stanotte è quanto di più rustico si possa immaginare: casette di legno minime, essenziali, sparse in una vasta proprietà tutta di avocado, alcune costruite proprio tra i rami di immense querce, nel silenzio tra la foresta e la campagna attivamente e densamente coltivata e abitata dagli indios campesinos, diretti discendenti dei Maya.</span><span style="background-color: black; color: white; font-family: ".sfuitext";"> </span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".sfuitext";"></span><br /></span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; font-family: ".sfuitext";"><span style="color: white;">I precedenti due giorni invece, sul lago Atitlan, abbiamo goduto del massimo del lusso, un ecoresort di altissimo livello a goderci una camera con balcone privato, e tramonti magici di fronte altri tre vulcani di questa terra che ne conta in tutto più di trenta.</span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".sfuitext";"></span><br /></span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; font-family: ".sfuitext";"><span style="color: white;">Certo non è più come quando c'ero stato 35 anni fa, adesso sono auto moto rumori plastica pubblicità rifiuti ovunque, ancor più ossessivi che da noi, ma il mercato di Chchicastenango, affollato di indios nei loro costumi tradizionali, tessuti e ricami colorati, cibi di strada irresistibili, profumi e odori, fiori e ortaggi, è praticamente lo stesso, con le due chiese una di fronte all'altra, ceri, altari Maya alternati a quelli cristiani in una coreografia unica, senza soluzione di continuità.</span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".sfuitext";"></span><br /></span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; font-family: ".sfuitext";"><span style="color: white;">Oggi ci è toccato attraversare Guatemala City, un incubo di traffico, indicazioni inesistenti, camion bus auto fumo nero e puzza insopportabile, passaggio obbligato sulla nostra rotta verso le rovine di Copan appena oltre il confine con l'Honduras. Ma prima, domani, vogliamo esplorare un altro vulcano, l'Ipala, lago nel cratere e foresta intorno, dicono stupendo. </span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".sfuitext";"></span><br /></span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".sfuitext";"></span><br /></span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; font-family: ".sfuitext";"><span style="color: white;">Guatemala parte seconda (con escursione in Honduras)</span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".sfuitext";"></span><br /></span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; font-family: ".sfuitext";"><span style="color: white;">Copan ė insieme a Tikal il sito Maya più importante del mesoamerica. E Copan Ruinas il paesello turistico sorto nelle vicinanze. Tranquillo, stradine in ciottoli di fiume piuttosto sconnessi come quelli di Antigua Guatemala, parecchi alberghi, pochi turisti in questa stagione, in una verde valle tutta boschi e campi, popolata almeno sin dal 1400 avanti Cristo.</span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".sfuitext";"></span><br /></span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; font-family: ".sfuitext";"><span style="color: white;">Abbiamo lasciato l'auto alla frontiera e l'abbiamo attraversata a piedi, con uno zaino ridotto al minimo, per poi prendere un minibus per i pochi chilometri fino a Copan Ruinas. L'Honduras non ha una gran fama di Paese tranquillo e sicuro, ma questa zona lo è, ed e molto gradevole pure. Visitare le rovine, splendore dei secoli dal VIIIº al XIIº AD, apprendere qualcosa della loro cultura, apprezzare le sculture e i geroglifici, immaginare quei tempi remoti, è stato emozionante. Ma anche passeggiare nella valle dei pappagalli ara rossi gialli e blu e vederli volare in gruppo, raggi di colore nel verde, e poi trovare la temperatura giusta per stare tre ore a mollo nelle acque calde vulcaniche nella foresta, ci hanno fatto molto apprezzare quest'angolo del Paese. </span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".sfuitext";"></span><br /></span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; font-family: ".sfuitext";"><span style="color: white;">Tornati in Guatemala, abbiamo evitato alcune cittadine improponibili, commercio e sporcizia e nulla più, e siamo saliti ancora in montagna, sulle pendici della Sierra de las Minas, una Riserva della Biosfera di cui non vi è praticamente nulla sul web, prendendo alloggio in una delle capanne tutte di legno dell'unica struttura turistica (veramente eco..) che abbiamo trovato. Boschi tropicali tutto intorno, prati laghetti e animali in libertà, passeggiate a cercare i quezals (uccelli variopinti simbolo del Paese) e a godere il sole gli alberi ed il silenzio. </span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".sfuitext";"></span><br /></span></span></div>
<br />
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; font-family: ".sfuitext";"><span style="color: white;">Due giorni, sempre troppo pochi, domani si torna in Messico e poi Laura volerà a casa ed io finalmente a vela!!!</span></span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/09019737671477459237noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6648431591588888401.post-56302635816235486672019-01-14T02:28:00.001-08:002019-01-14T02:29:17.665-08:00Come si fa a raccontare l'oceano?<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: #444444; font-family: ".sfuitext";"><span style="color: white;">L'emozione di una visione, una manta enorme appena sotto la barca, un gruppo di balenottere che ti passa accanto, i coni vulcanici piccoli e grandi di Isabela, gli uccelli marini che si lavano al mattino nella tua baia, la loro pesca in picchiata, il loro sguardo incuriosito quando volano intorno alla barca, il frullo di una minuscola rondine di mare a centinaia di miglia dalla costa più vicina, la luce dell'alba tra le nuvole e di taglio sulle colate nere di lava, le stelle che improvvisamente bucano le nuvole cariche di pioggia e ti avvolgono e si specchiano nelle stelle del plancton attorno a noi.</span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: #444444;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".sfuitext";"></span><br /></span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: #444444; font-family: ".sfuitext";"><span style="color: white;">Come si fa a raccontare tutto ciò? </span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: #444444;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".sfuitext";"></span><br /></span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: #444444; font-family: ".sfuitext";"><span style="color: white;">L'oceano è tutto questo, è il silenzio della natura, sono le nuvole sempre diverse, le onde che ci spingono a volte ci respingono, il vento capriccioso della zona equatoriale, le albe i tramonti, i pesci le razze le foche i delfini che saltano qui e là, quasi di felicità. Questo è l'oceano, ma ogni momento in oceano è così, una continua sorpresa, una costante felicità, anche nella pioggia e nel buio pesto della scorsa notte, anche nella calda piatta assolata di oggi, perché dopo c'è questo scivolare nel tramonto, anche a 3 nodi, anche a 2, pazienza, il vento verrà, intanto godiamoci il silenzio, l'aria, la luce, la pace di questo momento unico.</span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: #444444;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".sfuitext";"></span><br /></span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: #444444; font-family: ".sfuitext";"><span style="color: white;">PS: questo scritto ieri. Stanotte una stellata stupenda senza luna, all'alba Darwin, l'ultima della Galapagos, con il suo arco sul mare, e adesso un bel vento da 10 nodi e più di uno di corrente, tutto a favore, e pieno sole! Un fantastico andare!</span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: #444444;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".sfuitext";"></span><br /></span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: #444444;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".sfuitext";"></span><br /></span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: #444444; font-family: ".sfuitext";"><span style="color: white;">Come si fa a raccontare l'Oceano? Capitolo 2</span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: #444444;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".sfuitext";"></span><br /></span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: #444444; font-family: ".sfuitext";"><span style="color: white;">L'Oceano in questa traversata di 1000 miglia è soprattutto poca aria e tanta variabilità, e quindi tanto lavoro su Bulbo Matto, che sa ben cavarsela con le sue generose vele. E tanto caldo di giorno, e di pomeriggio e di notte spesso rovesci di pioggia come cascate, tuoni e fulmini parecchio inquietanti, groppi di vento da 30 nodi che magari durano mezz'ora e poi calma piatta per ore: una bella scuola di vela!</span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: #444444;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".sfuitext";"></span><br /></span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: #444444; font-family: ".sfuitext";"><span style="color: white;">E allora scruta le nuvole, studia il meteo, vedi se riesci ad evitare un nuvolone nero come la pece, fai camminare la barca anche se ci sono neanche 6 nodi di vento, metti il gennaker, leva il gennaker e vai di genoa, metti terzaroli, leva terzaroli, metti la cerata, chiudi tutti gli oblò, poi apri tutti gli oblò e metti tutto ad asciugare. E poi cucina, pulisci, fatti la barba, aggiusta qualcosa, verifica qualcos'altro, manda una mail col satellitare. Insomma il lavoro non ci manca proprio! Almeno non ci sono onde ed il mare è liscio come il Mediterraneo d'estate! Ma in completa solitudine: neanche una barca né una nave in vista.. </span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: #444444;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".sfuitext";"></span><br /></span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: #444444; font-family: ".sfuitext";"><span style="color: white;"> E poi bisogna dormire! Ci alterniamo due ore sì e due no, tutte le notti e anche di giorno, appena ci si chiudono gli occhi... </span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: #444444;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".sfuitext";"></span><br /></span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: #444444; font-family: ".sfuitext";"><span style="color: white;">Meno male che Sam è un grande, uno che ha fatto un giro del mondo in regata, uno che quando esci mezzo stravolto alle 3 di notte per il tuo turno di guardia, quando gli chiedi come va, con la barca forse un po' troppo invelata ed ingavonata che fila a 7 nodi nella notte più buia che puoi immaginare, con la pioggia che minaccia ad i fulmini che scoppiano accecanti poco lontano, con tono felice è capace di dirti: "How does it go? Lovely!"... Solo un inglese può uscirsene con una tale espressione in un momento così e a quest'ora!</span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: #444444;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".sfuitext";"></span><br /></span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: #444444; font-family: ".sfuitext";"><span style="color: white;">Comunque sia, oggi, all'inizio del quinto giorno, siamo circa a metà strada, avendo consumato finora poco più di 100 litri di gasolio dei 400 che abbiamo a bordo. Una media di 5 nodi, 120 miglia al giorno, non male, date le condizioni. Il vento è appena una brezza di 5-8 nodi, ma noi scivoliamo verso nord sulla nostra rotta a 3-5 di velocità. Meno male che da quando siamo partiti abbiamo avuto sempre una robusta corrente a favore!</span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: #444444;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".sfuitext";"></span><br /></span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: #444444;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".sfuitext";"></span><br /></span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: #444444; font-family: ".sfuitext";"><span style="color: white;">Come Si fa a raccontare l'oceano? Capitolo 3</span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: #444444;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".sfuitext";"></span><br /></span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: #444444; font-family: ".sfuitext";"><span style="color: white;">E poi ci può essere mal tempo...</span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: #444444;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".sfuitext";"></span><br /></span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: #444444; font-family: ".sfuitext";"><span style="color: white;">La linea dell'orizzonte ieri notte era tutta lampi. Sam mi sveglia e mi invita a studiare la situazione: un bombardamento spaventoso. Proprio di fronte a noi, tra nuvole nere come la pece, inaggirabile, ad una distanza forse di 10 miglia, si poteva solo tornare indietro alle Galapagos. Oppure affrontarlo. Ancora avevamo le stelle sopra di noi, e vento moderato da gran lasco. Non sentivamo ancora neanche un tuono. Ma che sarebbe successo ad entrarci dentro? C'erano 4-5 centri di attività principali, forse con un po' di fortuna ci si poteva passare in mezzo. Ci saremmo arrivati in un paio d'ore o giù di lì. Amici miei che erano stati colpiti da fulmini avevano avuto l'elettronica bruciata, impianti elettrici fuori uso e via discorrendo. Per precauzione mettiamo computer e satellitare dentro il forno: metallico, farà da gabbia di Faraday, proteggendoli. Intanto abbiamo rollato il genoa e rallentato ad osservare l'evoluzione e riflettere sul da farsi. I centri d'attività si spostavano lentamente verso ovest, troppo lentamente. Dopo un po' ci siamo fatti coraggio, abbiamo ripreso velocità e ci siamo diretti lì nel mezzo, provando a calcolare di infilarci tra due di questi. Man mano che ci avvicinavamo, la cosa sembrava possibile, ne abbiamo evitato uno, quello dopo sembrava abbastanza lontano, alla nostra destra. Ci siamo detti: se riusciamo a passare sotto quella coda nera di nuvole forse ce la facciamo, si vedono di nuovo le stelle, dietro.</span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: #444444;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".sfuitext";"></span><br /></span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: #444444; font-family: ".sfuitext";"><span style="color: white;">Ma più ci avvicinavamo e più questa coda nera si ingrandiva e si fondeva con l'ammasso incandescente di nuvole che lo seguiva. A un certo punto i lampi erano così ravvicinati, erano ormai sopra di noi, niente tuoni ma era luce quasi di continuo, un'atmosfera agghiacciante e surreale.</span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: #444444;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".sfuitext";"></span><br /></span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: #444444; font-family: ".sfuitext";"><span style="color: white;">Intanto da tempo avevamo prudentemente ridotto la randa con due mani di terzaroli e rollato metà del fiocco. Viaggiavamo bene, speravamo di esserne fuori presto, anche se l'obiettivo e le stelle dall'altra parte sembravano allontanarsi invece che avvicinarsi.. A un certo punto le nuvole sopra di noi, quelle oltre le quali forse c'era la fine di questo gioco di fuoco, erano così nere e grosse, che ci sembrava di stare passando sotto la campata di un ponte, sotto un tetto di cemento. Istintivamente abbassavamo la testa per non sbatterci contro. </span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: #444444;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".sfuitext";"></span><br /></span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: #444444; font-family: ".sfuitext";"><span style="color: white;">Invece la sorpresa dell'oceano era proprio lì sotto: un groppo improvviso, gelido, ci piomba addosso, la barca parte a gran velocità, grido a Sam che era al timone di tenere la rotta e di poggiare un po', mi precipito sul rollafiocco e smanetto sul winch, lo tiro dentro a fatica. Poi gli passo la drizza della randa e corro all'albero a tirarla giù, per fortuna scende libera, un cursore dopo l'altro, una gran fatica ma senza intoppi, in un fracasso violento di sbattere di tela. Quando siamo senza vele ci ritroviamo in pozzetto ansimanti ma sollevati, mentre il groppo continua, sicuramente sono più di 50 nodi, spruzzi vaporizzati sopra e intorno, ma ormai non c'è più nessun pericolo. C'è chi ha disalberato per aver ritardato troppo manovre come queste, in simili situazioni. O distrutto vele e attrezzatura. Ci guardiamo negli occhi, la luce certo non manca, batti 5 Sam! Con te potremmo andare ovunque! </span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: #444444;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".sfuitext";"></span><br /></span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: #444444; font-family: ".sfuitext";"><span style="color: white;">Il resto della notte passa tranquilla, rimettiamo vela a poco a poco. Però il pilota non funziona più, ci tocca stare al timone tutto il tempo. Anche il giorno dopo e l'ultima notte passano tranquille, anche se il sonno e la fatica cominciano a farsi sentire. Sam a un certo punto si è addormentato qualche secondo pure in piedi! Una vera battaglia. Alle 10 della mattina dopo, diamo motore senza più vento, la costa è a 70 miglia ormai e c'è un magnifico sole, praticamente siamo arrivati... </span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: #444444;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".sfuitext";"></span><br /></span></span></div>
<br />
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: #444444; font-family: ".sfuitext";"><span style="color: white;">Anche l'arrivo in porto a Tapachula, Messico, con due metri d'onda, a mezzanotte e con un brutto temporale in avvicinamento è stato piuttosto adrelalinico, ma abbiamo trovato Marina Chiapas bello, con personale disponibile e simpatico, molto caldo ma bella sensazione del rifugio, della sicurezza e del mare ... fermo, finalmente, è impagabile! Sistemato nei giorni successivi Bulbo Matto in secca per quest'anno, siamo volati a casa, con ancora negli occhi e nel cuore questa fantastica, indimenticabile traversata di 1000 miglia in equipaggio ridotto, la mia seconda più lunga, ma certamente la più bella finora...</span></span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/09019737671477459237noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6648431591588888401.post-11962430316975661632018-12-27T09:44:00.002-08:002018-12-27T09:44:41.821-08:00Oceano, finalmente!<div style="color: #454545; font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; color: white; font-family: ".SFUIText";">1000 miglia di traversata ormai non ci preoccupano più. Ne abbiamo fatte 10.000 i due anni passati, e già altre più di 1000 quest'anno. Ci resta per questa stagione quest'ultima navigazione oceanica dalle Galapagos al Mexico. Dopo più di un mese e mezzo quasi fermi, potendo stare solo all'ancora nelle tre sole baie autorizzate di San Cristobal, Santa Cruz e Isabela, la aspettavamo oramai con ansia Sam ed io. Oceano, finalmente! </span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".SFUIText";"></span><br /></span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; font-family: ".SFUIText";"><span style="color: white;">Sam si era preso un paio di giorni di riposo a terra, in albergo. Solo a bordo lo aspetto la mattina della partenza con una punta di ansia: e se non venisse? Se fosse sparito? È una simulazione di una eventualità impensabile evidentemente, Sam non mi pianterebbe mai, ma ci rifletto qualche minuto, cercando un "piano B" che a mare è sempre bene avere, ed è ormai mia assidua abitudine avere in ogni circostanza. Se succedesse non potrei certo lasciare la barca in sicurezza qui, impossibile. Devo tornare a casa e poi ho già il biglietto di ritorno da Messico tra 10 giorni. Bene, andrei da solo, ne sono certo. Non ho mai fatto grosse navigazioni in solitario, ma ormai ho una tale confidenza con la barca e con l’oceano che salperei senza indugio. Follia? Piuttosto rischio calcolato. Del resto mi sento molto più a rischio a guidare a velocità in un’autostrada con traffico pesante. Ma la simulazione finisce presto: Sam arriva puntuale, sorridente, affidabile come sempre. Due minuti dopo salpiamo e siamo in rotta!</span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".SFUIText";"></span><br /></span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; font-family: ".SFUIText";"><span style="color: white;">Quante cose succedono in oceano! Siamo solo in due, ma resteremmo svegli tutto il tempo, se potessimo! Tecnicamente, non ci dovremmo aspettare problemi, se non per la mancanza di vento. E noi abbiamo carburante solo per 800 miglia, e un tempo limite definito. Confidiamo nei venti "papagayo" provenienti dal Costarica, che a metà strada potrebbero darci una bella spinta.</span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".SFUIText";"></span><br /></span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; font-family: ".SFUIText";"><span style="color: white;">Partiamo quindi il 17 maggio, mattinata stupenda dopo giorni di "garua" tempo di pioggia finissima ma a volta anche torrenziale, che caratterizza questi mesi da maggio appunto, a settembre-ottobre. Salutiamo la foca che ormai si era così tanto affezionata alla nostra barca e alla plancetta di poppa, salutiamo i "boobies" zampe azzurre (sule), l'ancoraggio di Isabela così protetto dell'ultima settimana, e partiamo. </span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".SFUIText";"></span><br /></span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; font-family: ".SFUIText";"><span style="color: white;">A neanche 10 miglia, nello specchio della bonaccia, la prima meraviglia, una manta meravigliosa quasi sotto la barca, enorme, nera sopra, candida sotto, visione magica! Due minuti dopo un'altra! E poi decine e decine di tartarughe, a sonnecchiare a pelo d'acqua, anche loro a godersi il sole ed il caldo del mattino...</span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".SFUIText";"></span><br /></span></span></div>
<br />
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; font-family: ".SFUIText";"><span style="color: white;">Abbiamo deciso di fare il giro ad ovest di Isabela, speriamo di vedere altre coste, altri animali, l'isola Fernandina, e a nord, Wild e Darwin, le più remote e piccole, a nord, vicino alla nostra rotta. Tra Isabela e Fernandina il vento fa i capricci, i temporali ci assediano da tutte le parti, col buio decidiamo di aggirare prudentemente Fernandina all'esterno, piuttosto che transitare nell'angusto canale che la separa da Isabela. Piove a dirotto. Buio assoluto. Ma la mattina dopo siamo oltre, sotto l'estremità nord ovest di Isabela, coni vulcanici da ogni parte, colate nere di lava inframmezzate da strie di cespugli verdi: una visione di una bellezza selvaggia che lascia senza fiato. </span></span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/09019737671477459237noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6648431591588888401.post-65581112887300340602018-12-27T02:05:00.002-08:002018-12-27T02:05:30.046-08:00La salvezza del natura sta nell'ecoturismo<div style="color: #454545; font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; color: white; font-family: ".SFUIText";">Ormai lo dicono tutti, dal WWF al World Tourism Organization. Negli USA lo studiano a livello di Ph.D. nelle Università. Ne hanno parlato insieme, di recente, i 500 delegati provenienti da oltre 30 Paesi che hanno partecipato all'Ecotourism and Sustainability Tourism Conference (ESTC15) tenutasi a Quito, Equador, (c’ero anch’io, lasciata la barca all'ancora custodita da Sam) per l'organizzazione del The International Ecotourism Society (TIES), e con la partecipazione del Global Sustainable Tourism Council (GSTC). Due autorevoli organizzazioni da tempo impegnate nella promozione, codificazione e qualificazione di strutture e destinazioni ad alta attenzione nei confronti della protezione ambientale e della ecosostenibilità delle relative attività turistiche.</span><span style="background-color: black; color: white; font-family: ".SFUIText";"> </span></div>
<div style="color: #454545; font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="font-family: ".SFUIText";"></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".SFUIText";"></span><br /></span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; font-family: ".SFUIText";"><span style="color: white;">Parliamo qui proprio della salvezza della Natura del Pianeta attraverso il turismo ecosostenibile e della conservazione. Nei nostri tempi di crisi e di casse pubbliche vuote (a livello mondiale va detto, con la Cina unica eccezione o quasi) le soluzioni vanno cercate altrove. </span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".SFUIText";"></span><br /></span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; font-family: ".SFUIText";"><span style="color: white;">Per la protezione e riqualificazione ambientale è già in larga misura così, con gli operatori turistici più illuminati ed ispirati che si fanno carico diretto o in collaborazione con le istituzioni pubbliche territoriali di interventi ambientali sia nelle loro aziende, a volte estese nei paesi in via di sviluppo come l’Ecuador centinaia o migliaia di ettari, che nel territorio circostante. Aziende che realizzano servizi e infrastrutture per la fruizione turistica, dai sentieri soprattutto, alla comunicazione, che organizzano tutto ciò che necessita ai turisti "specializzati", dal birdwatching al mountain bike, dal trekking alle spedizioni alpinistiche vere e proprie, dai safari fotografici all'horseback riding e così via.</span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".SFUIText";"></span><br /></span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; font-family: ".SFUIText";"><span style="color: white;">Fino al turismo di avventura, a volte criticabile in verità, per il rischio di trasformare la Natura in un parco di divertimenti. Ci riferiamo a canopy, zip lines, rafting, downhill biking, o alla pesca "catch and release", solo per citarne qualcuno. Ma se questo è il prezzo da pagare per avere un fiume o un litorale pulito, una foresta protetta, una specie in pericolo di estinzione monitorata e aiutata a riprodursi o un'area recuperata, oppure la pesca controllata e regolamentata, che tutto ciò ben venga, o no?</span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".SFUIText";"></span><br /></span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; font-family: ".SFUIText";"><span style="color: white;">Qui in Equador, il Paese intero punta al turismo ecologico più qualificato, vantando oltre alle ben note e incredibili Galapagos una eccezionale varietà biotopica tra la fascia costiera su per la Sierra fino ai 100 vulcani alcuni di 6000m, e poi giù alle foreste Amazzoniche, ricchezza naturalistica testimoniata dalla più alta diversità ornitologica mondiale in rapporto alla limitata superficie (250.000km2): ben 1600 specie di uccelli delle circa 10.000 esistenti. Il più frequentato Costarica la metà, circa 800. Un buon indicatore dello stato di salute e della qualità ambientale.</span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".SFUIText";"></span><br /></span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; font-family: ".SFUIText";"><span style="color: white;">E con un entusiasmo ed uno slancio da noi purtroppo scomparso da tempo hanno già messo in campo risorse e iniziative di supporto a questo tipo di turismo, tra cui in un sistema di qualità (facoltativo) delle strutture turistiche che comprende varietà, caratteristiche e livello "ecofriendly" dei servizi offerti: un sistema da far invidia a qualsiasi Paese cosiddetto sviluppato!</span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".SFUIText";"></span><br /></span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; font-family: ".SFUIText";"><span style="color: white;">Con l’occasione ho girato un po’ il Paese e fatto delle verifiche sul campo, visitando 4 ecolodge molto diversi tra loro: un bel B&B alle porte di Quito, nei pressi di un bel cañón parco sub urbano e base di vacanze naturalistiche nei parchi e riserve del Paese, un lodge più rustico a 500km verso la costa pacifica, al centro di una proprietà da 700ha di foresta nebulosa con oltre 10km di sentieri privati, un terzo alloggio più moderno, quasi lussuoso, con solo 7 stanze in 3 cottages nel bosco più fitto ancora più giù verso il mare, e infine una stupenda fattoria riconvertita, più che centenaria a 3800m di quota, ai piedi del cono innevato, perfetto, del vulcano Cotopaxi che sfiora i 6000m. Tutti caratterizzati da una grande attenzione per l'ambiente e per il turista, per le tradizioni locali sia nei materiali usati e nello stile degli ambienti, che per i servizi ed i cibi offerti.</span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".SFUIText";"></span><br /></span></span></div>
<br />
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; font-family: ".SFUIText";"><span style="color: white;">Qui un turista naturalista ma non solo trova veramente il massimo di quello che può desiderare. Senza parlare naturalmente delle stupende testimonianze della colonizzazione spagnola fin dal secondo '500, in primo luogo le chiese ed i conventi di Quito...</span></span></div>
<div>
<span style="font-family: ".SFUIText"; font-size: 19pt;"><br /></span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/09019737671477459237noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6648431591588888401.post-37314226387733513232018-12-24T00:15:00.000-08:002018-12-24T00:15:04.493-08:00Galapagos, la realtà <div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; font-family: ".SFUIText";"><span style="color: white;">Il titolo sembra quello di un'inchiesta, ma in realtà vorrebbe essere solo un tentativo di uscire dall'immaginario e descrivere un po' le cose come stanno, in questo arcipelago del tutto speciale. Sì, perché di una terra speciale si tratta, ma quale non lo è in fondo? Non è proprio questo il bello del viaggio, della natura, della scoperta? Il bello della diversità. </span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".SFUIText";"></span><br /></span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; font-family: ".SFUIText";"><span style="color: white;">Qui, mettendo un momento da parte gli stupendi documentari naturalistici e le crociere che offrono qui, che fanno rivedere dal vivo le scene e le emozioni dei documentari (a caro prezzo), avendo tempo a disposizione, noi siamo andati finora alla scoperta di due delle isole maggiori, San Cristobal e adesso Santa Cruz, in relax, con il "fai da te" ascoltando e confrontando le esperienze di altri viaggiatori. </span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".SFUIText";"></span><br /></span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; font-family: ".SFUIText";"><span style="color: white;">Intanto occorre considerare che il clima è quasi arido, cactus, opuntias e arbusti bassi a tappeto, su un suolo vulcanico difficile da percorrere anche a piedi. Solo poche aree oltre una certa quota diventano più verdi e floride. La fauna endemica è speciale ma non ricchissima come ci si potrebbe aspettare: a terra iguane terrestri e marine, lucertole, e poco altro, poi uccelli, bellissimi quelli marini, sule, fregate, fenicotteri e altri, a mare gli onnipresenti e quasi domestici leoni marini, delle dimensioni di foche, giocherelloni ed invadenti, pensano che la barca sia di loro proprietà. A Isabela ci sono i pinguini. Tutti senza timore di essere cacciati, come si sa, ma questo vale anche per le cernie di Linosa e di Ustica, tanto per dirne una. </span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".SFUIText";"></span><br /></span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; font-family: ".SFUIText";"><span style="color: white;">A San Cristobal abbiamo percorso gli unici due sentieri possibili, sfidando il caldo torrido, e questa è stata finora la vera e più bella scoperta: spiagge deserte, scogliere a picco sui frangenti dell'oceano, animali lì tranquilli a farsi fotografare, nessun ranger che, se da una parte ti insegna tante cose curiose, dall'altra ti condiziona tempi e sapori dei luoghi. Lo stesso per le immersioni. Dimenticate i vortici di squali pinna bianca e martello, ci sono anche quelli qualche volta, ma lo stupore include anche molto altro, a cominciare dal fatto stesso di essere lì, dall'altra parte del mondo, di esserci arrivati sulla propria barca invece che in aereo, e di assaporare paesaggi diversi, per l'appunto, con i leoni marini che ti sbucano da dietro come siluri, con la risacca dell'oceano che sale sulle rocce lì vicino, con le fregate che volteggiano sopra e le sule che ti guardano con curiosità invece che con timore. </span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".SFUIText";"></span><br /></span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; font-family: ".SFUIText";"><span style="color: white;">A Santa Cruz c'è una delle più belle spiagge che abbia mai visto in vita mia ad un'ora di cammino dalla cittadina, ampia, bianca, dolce, cristallina. Niente colonie di uccelli qui, per quelli bisogna andare in gita su altre isole vicine, cosa che faremo quando verranno i nostri amici, nuovo equipaggio.</span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".SFUIText";"></span><br /></span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; font-family: ".SFUIText";"><span style="color: white;">Oltre ai pinguini, sappiamo che Isabela, la più remota e meno abitata delle isole maggiori, offre una enorme caldera fumante a 1400 metri di quota, tunnels di lava con il mare dentro, (sull'Etna hanno il ghiaccio dentro e non credo che vengano in molti -per adesso- da tutto il mondo a vederli) e scopriremo cosa altro quando ci andremo.</span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".SFUIText";"></span><br /></span></span></div>
<br />
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; font-family: ".SFUIText";"><span style="color: white;">Insomma la realtà supera l'immaginazione in quanto è realtà, appunto, e a condizione che non ci si faccia condizionare troppo dai media, dal marketing e dai miti, che magari glissano su caldo tonrrido, piogge tropicali, mosche cavalline, ecc. Per noi va bene così, vivere e scoprire poco a poco queste isole che hanno fatto la storia della protezione ambientale e dell'ecoturismo è un piacere ed un privilegio.</span></span></div>
<div>
<span style="font-family: ".SFUIText"; font-size: 19pt;"><br /></span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/09019737671477459237noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6648431591588888401.post-9908028577262233502018-12-23T07:12:00.000-08:002018-12-23T07:12:01.604-08:00Galapagos prime impressioni<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: #444444; color: #f3f3f3; font-family: ".SFUIText";">Quindi abbiamo raggiunto anche questa mèta. Se Panama ci era sembrato un traguardo immensamente lontano, ora siamo anche oltre. </span><span style="background-color: #444444; color: #f3f3f3; font-family: ".SFUIText";"> </span><span style="background-color: #444444; color: #f3f3f3; font-family: ".SFUIText";">E ovviamente ci sarebbe molto "oltre" ancora. In baia qui, a San Cristobal, ci sono 4-5 barche a vela, non di più, oltre quelle da pesca e da lavoro dei locali. Tutte tranne noi sulla rotta verso le Marchesi, 2800 miglia, e la Nuova Zelanda o l'Australia, altre 6000 circa. Ogni qualche giorno una barca parte, una arriva. Due gli italiani in questo momento oltre me. Paolo, romano, una bella barca in alluminio, per un progetto di giro del mondo in tranquillità. E Nanni, torinese, un vero navigatore su una barca in acciaio in arrivo dal Messico dopo aver fatto, udite udite, la Groenlandia ed il passaggio a Nord-Ovest fino in Alaska, primo italiano a compiere questa rotta mitica. E con in testa il progetto di completare il giro artico andando dal Giappone alla Norvegia via Siberia: un giretto da nulla...</span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: #444444;"><span style="color: #f3f3f3;"><span style="font-family: ".SFUIText";"></span><br /></span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: #444444; font-family: ".SFUIText";"><span style="color: #f3f3f3;">Ma il fatto vero è ormai evidente e confermato: i miti non esistono, al più sono creati dai racconti dei protagonisti stessi, o dagli scrittori, o dal marketing del turismo e dell'avventura. Così anche per le Galapagos. Alex sbarca, forse stanco della convivenza forzata di bordo: peccato, è stata una bella compagnia. Dice, con una punta di polemica, che è "felice di riguadagnare la sua libertà". Sam, col suo humor tipicamente inglese, prontamente gli risponde che anche noi siamo "felici che lui riguadagni la sua libertà". Insomma un divorzio consensuale senza conseguenze. Succede, in barca, a volte con liti e tensioni.</span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: #444444;"><span style="color: #f3f3f3;"><span style="font-family: ".SFUIText";"></span><br /></span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: #444444; font-family: ".SFUIText";"><span style="color: #f3f3f3;">Oggi qui per me e Sam è la prima gita col ranger, e le prime due immersioni al Kicker Rock, uno scoglio veramente impressionante, a picco sopra e sott'acqua, a nord di San Cristobal. Uccelli, squali martello e pinna bianca piuttosto grossi, luce di taglio tra le fenditure delle rocce, leoni marini ci sfrecciano accanto sempre a caccia di pesce. Molto molto selvaggio, scenico, speciale.</span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: #444444;"><span style="color: #f3f3f3;"><span style="font-family: ".SFUIText";"></span><br /></span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: #444444; font-family: ".SFUIText";"><span style="color: #f3f3f3;">Ieri una passeggiata al centro visitatori, ben fatto, offerto pochi anni fa dalla cooperazione spagnola, appena fuori del piccolo abitato. Incredibile la storia dell'arcipelago, con parecchi tentativi (falliti) di colonizzazione che si sovrappongono ad un lungo periodo di sfruttamento delle risorse naturali durato fin quasi all'estinzione di foche, tartarughe e balene. Poi l'istituzione del Parco Naturale forse più controllato e protetto del mondo (a ben ragione) che è anche allo stesso tempo un sfruttamento economico in piena regola ed una grande operazione di marketing turistico. Tra tasse e servizi abbiamo pagato ben 1400€, ci hanno fatto un'ispezione meticolosa all'inverosimile, dentro, fuori e sotto la barca, e ci hanno tassativamente proibito quasi tutto, tranne che stare alla boa nelle uniche tre rade a tal fine destinate, di fronte agli abitati delle tre isole maggiori. Con queste tasse non è raro sapere di barche che tirano dritto per la Polinesia senza fare sosta, oppure che sostano abusivamente in qualche remoto ancoraggio, a rischio di multe salate.</span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: #444444;"><span style="color: #f3f3f3;"><span style="font-family: ".SFUIText";"></span><br /></span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: #444444; font-family: ".SFUIText";"><span style="color: #f3f3f3;">La cosa che ci aveva colpito di più costeggiando San Cristobal a nord, arrivando da Panama e da Malpelo, era l'assoluta assenza di tracce umane lungo i 50km di costa. Un tappeto verde di bassa vegetazione da clima semiarido con qualche alta formazione del tutto arida di roccia lavica qui e là di fresca eruzione. Ė di roccia lavica anche Kicker Rock, dove ci siamo immersi, e un promontorio poco lontano anch'esso a precipizio verticale sul mare. Ovunque i leoni marini endemici dell'isola, simpatici bestioni dalla mimica quasi umana e la voce ragliante, i pellicani, i granchi saltanti, capaci anche di andare avanti e indietro e non solo di lato. E le iguane marine, evoluzione locale di quelle terrestri, capaci di apnee anche di 30 minuti a 30 metri di profondità. E ancora non abbiamo visto quasi niente! </span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: #444444;"><span style="color: #f3f3f3;"><span style="font-family: ".SFUIText";"></span><br /></span></span></div>
<br />
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: #444444; font-family: ".SFUIText";"><span style="color: #f3f3f3;">Ancora una volta meglio lasciar perdere i miti, sorvolare sugli aspetti prosaici ed economici e goderci la natura come ci si presenta, nella sua stupenda diversità, come sempre ce la godiamo quando l'uomo non la distrugge, quando non occupa territori che non gli apparterrebbero.</span></span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/09019737671477459237noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6648431591588888401.post-8246323391835344832018-12-21T05:36:00.001-08:002018-12-21T05:38:44.727-08:00I famosi "doldrums"<span style="background-color: black; color: white; font-family: ".sfuitext";">Molti, se non tutti, ne abbiamo letto nei libri di Salgari, ma che cosa sono esattamente i doldrums? Si fa presto a dire "calme equatoriali", ma avete presente una calma TOTALE per giorni e giorni? Niente vento, naturalmente, se non soffi appena rinfrescanti a mitigare il sole caldo da bruciare, solo qualche delfino e pochi uccelli, nemmeno una barca o una nave neanche col radar e mare quasi piatto, perché l'oceano piatto non è mai, liscio come l'olio sì, ma sempre con onde di 1-2 metri che viaggiano lente in più direzioni, appena accennate, morbide, lontanissime l'una dall'altra, anche 2-300 metri, ma pur sempre maestose.</span><br />
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".sfuitext"; font-size: 19pt;"></span><br /></span></span></div>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; color: white; font-family: ".sfuitext";">Dopo più di 24 ore di motore, protetti dal tendalino provvidenziale come non mai, incoraggiati da qualche increspatura sulla superficie, oggi pomeriggio abbiamo dato vela, più che altro per una pausa di pace e di silenzio. Regolate le vele al traverso, Bulbo Matto ha preso a scivolare in questo nulla, piano piano, 2 poi 3 nodi, anche 4 a volte, ci ha regalato una serenità preziosa fino ad un altro tramonto stupendo, con l'arancio che ondeggiava tra le masse d'acqua che viaggiavano lente con movimenti leggeri. </span></div>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".sfuitext"; font-size: 19pt;"></span><br /></span></span></div>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; color: white; font-family: ".sfuitext";">Poi è finito tutto, un'altra notte di motore, e altre due ce ne sono fino a San Cristobal. Uno splendido quarto di luna ci consola.</span></div>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".sfuitext"; font-size: 19pt;"></span><br /></span></span></div>
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><br /></span></span>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; color: white; font-family: ".sfuitext";">Mai l'indomani c'è l'equatore da attraversare! Per me ed Alex è la prima volta in barca a vela. Sam si traveste da Nettuno e noi confessiamo i nostri peccati, implorando il perdono ed una traversata felice. Nettuno, bonario, sembra accogliere le nostre richieste...</span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/09019737671477459237noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6648431591588888401.post-14709720527227341412018-12-20T07:15:00.003-08:002018-12-20T07:15:56.637-08:00Chi conosce Malpelo?<div style="color: #454545; font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; color: white; font-family: ".SFUIText";">Quasi nessuno, eppure questa isoletta, una rocca di neanche 1 miglio per 2 nel mezzo del nulla, a 200 miglia dalla costa colombiana, lato Pacifico, e 300 da Panama, da 20 anni è Riserva Marina Integrale della Repubblica della Colombia, da 15 anni è Marine Special Protection Area dell'IMO (International Maritime Organization), e da 10 anni è Sito Unesco Patrimonio dell'Umanità.</span><span style="background-color: black; color: white; font-family: ".SFUIText";"> </span></div>
<div style="color: #454545; font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="font-family: ".SFUIText";"></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".SFUIText";"></span><br /></span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; font-family: ".SFUIText";"><span style="color: white;">E tutto questo per merito di Sandra Bessudo, una giovane donna, vorrei dire una ragazza, tanto amante della natura e del mare da fare della loro difesa la battaglia di una vita. Mi ha messo sulle sua tracce Laura, la mia compagna, che ne ha visto l'intervista in TV sulla sua battaglia contro i trafficanti di pinne di squalo. </span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".SFUIText";"></span><br /></span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; font-family: ".SFUIText";"><span style="color: white;">Da ragazzina visitò l'isola con suo padre importante operatore turistico colombiano, e se ne innamorò. Poco dopo incontrò per caso ai Caraibi il Presidente dalla sua Colombia, ed ebbe la sfrontatezza di perorare la causa della protezione di questa isoletta. Batti e ribatti è riuscita e ottenere tutto quello che voleva. La riserva, i programmi di studio e protezione e oggi conduce la Fundaciòn Malpelo e almeno due spedizioni l'anno di ricercatori colombiani sull'isola. </span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".SFUIText";"></span><br /></span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; font-family: ".SFUIText";"><span style="color: white;">È qui che la incontro, per una seria di fortunate coincidenze, sulla mia rotta con Bulbo Matto da Panama alle Galapagos. In primis, senza permesso neanche mi volevano fare fermare. Superata questa resistenza con una serie di insistenze e di fantasiose motivazioni all'italiana, ci indicano un ormeggio sopravvento, intenibile, poi un altro a sud, così al largo da farci sentire assolutamente in mezzo al mare, di fronte ad una costa quasi verticale e a scogli ripidi assediati dalla enorme risacca oceanica, il tutto letteralmente ricoperto da migliaia di nidi e sorvolato da stormi di uccelli schianazzanti. </span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".SFUIText";"></span><br /></span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; font-family: ".SFUIText";"><span style="color: white;">La chiamiamo per radio, più volte, è sull'isola!, sta "buseando", ci dicono, cioè è in immersione col suo gruppo di ricercatori. Al tramonto vediamo arrivare verso di noi un gommone: è lei, minuta, giovane, occhi chiari, rimaniamo tutti impalati a guardarla. La accompagna Erica Lopez, Ranger della Riserva, un'altra forza della natura, entrambe ancora con la muta bagnata addosso, colombiane della nuova Colombia che vuole e sta diventando una Nazione moderna e rispettabile. </span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".SFUIText";"></span><br /></span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; font-family: ".SFUIText";"><span style="color: white;">Ci raccontano tutta la storia della "loro" riserva, del bendidio di vita marina che c'è sotto, delle loro battaglie ecologiste. Come vorremmo fare un'immersione, almeno una! Alex ha pure studiato biologia marina ed è master diver! Niente da fare, sono piene di lavoro e di gente da seguire.. </span></span></div>
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".SFUIText";"></span><br /></span></span></div>
<br />
<div style="font-family: ".SF UI Text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; font-family: ".SFUIText";"><span style="color: white;">Alla fine della visita, dopo scambio di mail, abbracci e baci, Alex, lo spiritoso di bordo, con disinvoltura fa il gesto di buttare la lattina vuota di birra in mare: Sandra ha un moto, ma è uno scherzo! Con questa ultima risata ci lasciamo, noi con un po' di rimpianto per le meraviglie che possiamo solo immaginare, augurandoci un ottimo proseguimento, ognuno per la propria rotta... Di notte grandi movimenti di predatori invisibili sotto la carena.. la mattina dopo in rotta verso le Galapagos.</span></span></div>
<div>
<span style="font-family: ".SFUIText"; font-size: 19pt;"><br /></span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/09019737671477459237noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6648431591588888401.post-51321398820598315752018-12-20T06:57:00.002-08:002018-12-20T07:12:21.323-08:00L'emozione del Darièn.<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: #444444; color: white; font-family: ".sfuitext";">Sam regge il timone con perfetta competenza nell'alba limpida del golfo di Panama. Abbiamo lasciato ieri pomeriggio Bahia Piña, costa del Darièn, rotta 240º sulle Galapagos (850 miglia) con sosta possibile all'isoletta di Malpelo, competenza della Colombia, molto meno nota ma dicono altrettanto ricca di pesce come l'isola di Coco, 500 miglia più a nord, al largo del Costarica. </span></div>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: #444444;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".sfuitext"; font-size: 19pt;"></span><br /></span></span></div>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: #444444; color: white; font-family: ".sfuitext";">All'estremità est di Panama, al confine con la Colombia, la Carrettera Panamericana, progetto di un secolo fà che avrebbe dovuto correre dall'Alaska alla Terra del Fuoco, si interrompe bruscamente di fronte alle montagne ed alla giungla del Darièn. E mai più sarà completata. Perché il Darièn è un parco naturale internazionale, patrimonio, grazie a Dio, dell'umanità.</span></div>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: #444444;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".sfuitext"; font-size: 19pt;"></span><br /></span></span></div>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: #444444; color: white; font-family: ".sfuitext";">Che la strada non sia stata realizzata proprio a causa delle impervie condizioni geografiche, oppure perché osteggiata da guerriglieri e trafficanti che se ne avvantaggiano per esercitare meglio le loro attività illegali o antigovernative non è dato di sapere. Certo è che la natura ha così vinto su tutto, rimanendo al sicuro da uno sfregio profondo che avrebbe sicuramente dato avvio ad attività economiche le più varie di penetrazione e sfruttamento. Mentre adesso solo gli Indios Emberà e Wounnan la abitano e la conoscono a fondo. </span></div>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: #444444;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".sfuitext"; font-size: 19pt;"></span><br /></span></span></div>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: #444444; color: white; font-family: ".sfuitext";">Attratti dalla promessa di natura incontaminata di questa area grande più della Sicilia e dalle culture indio, avevamo dato àncora a Bahia Piña, a meno di 50 km dal confine con la Colombia, e ne abbiamo fatto per qualche giorno la nostra base per vivere e capire un po' di questa regione ben poco nota e frequentata. </span></div>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: #444444;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".sfuitext"; font-size: 19pt;"></span><br /></span></span></div>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: #444444; color: white; font-family: ".sfuitext";">Bahia Piña ci ha affascinati: provate ad immaginarvi un anfiteatro fitto di foreste, alte montagne dietro, le poche case dell'unico villaggio perse nella stretta pianura dietro una spiaggia che la borda da un angolo all'altro. Una mattinata a passeggiare nel villaggio, guardare le piccole attività, fare un bagno nel fiume tranquillo e trasparente (ma solo in questa stagione..) accanto alla breve pista dell'aeroporto. Poi un pomeriggio a risalire il Rio con nostro tender un paio di km con l'alta marea fino al villaggio. Ore a guardare il mare tiepido che letteralmente pullula di vita da ogni parte, pesci guizzanti, pellicani indolenti, qualche piroga con bimbi e ragazzi che pescano, donne gentili che propongono artigianato delizioso alla nostra barca, la sola in tutto questo ben di dio.. </span></div>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: #444444;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".sfuitext"; font-size: 19pt;"></span><br /></span></span></div>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: #444444; color: white; font-family: ".sfuitext";">Poi ieri una gita su nel Rio Jaquè, mezz'ora più a sud, è stata la ciliegina sulla torta: intanto l'emozione di entrare nel fiume all'alba (e poi di uscirci, con l'alta marea del pomeriggio: un ostacolo pericoloso costato in passato la vita a molte persone) superando gorghi e correnti vorticosi sulla lancia un po' sgangherata della nostra guida Rodolfo, poi di risalirlo una ventina di km fino a Birochera, villaggio degli indio Wounnan, casette di legno rialzate da terra, tanti bambini, canuzzi polli e una vita ai minimi termini.</span></div>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: #444444;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".sfuitext"; font-size: 19pt;"></span><br /></span></span></div>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: #444444; color: white; font-family: ".sfuitext";">Dopo aver parlato un po' in giro, fotografato e passeggiato, alla fine, sulla via verso la lancia del ritorno, troviamo una piccola folla di curiosi e bambini nella capanna grande che fa da centro di riunione e da chiesa della comunità con una varietà di piatti e vasetti colorati, maschere, oggetti di legno e di tagua (avorio vegetale) intagliato. Impossibile non comprare qualcosa. </span></div>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: #444444;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".sfuitext"; font-size: 19pt;"></span><br /></span></span></div>
<span style="background-color: #444444;"><span style="color: white;"><br /></span></span>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: #444444; color: white; font-family: ".sfuitext";">Ma adesso, volata via Simona e rimasti in tre, Sam, Alex ed io, stiamo navigando in Oceano e siamo concentrati su meteo (perfetto, per fortuna), sicurezza e conduzione di Bulbo Matto, e su quanto avrà da offrire la nostra prossima mèta: le mitiche Galapagos!</span></div>
<div>
<span style="font-family: ".sfuitext"; font-size: 19pt;"><br /></span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/09019737671477459237noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6648431591588888401.post-80350930290041494462018-12-18T08:23:00.003-08:002018-12-20T07:11:03.585-08:00Primo Pacifico<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; color: white; font-family: ".sfuitext";">Va via Laura e Christine e arriva Simona, palermitana giramondo ormai professionista. 35 miglia a sud est di Panama City c'è un arcipelago dal nome affascinante, Las Perlas. Un centinaio di isole ed isolette poco abitate, una delle maggiori, San Josè, è privata e vi sorge un unico resort di cottage di lusso sparsi nella foresta. Poco vento, vi arriviamo il giorno dopo dal Canale, un po' motore un po' gennaker. Ci ancoriamo a ridosso della più frequentata, Contadora, accanto altre poche barche a vela, così chiamata perché gli spagnoli vi contavano i tesori trafugati nell'America del Sud, prima di sbarcarli a Panama, trasportarli dall'altra parte su dei carri e reimbarcarli per la Spagna, pirati permettendo.</span></div>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".sfuitext"; font-size: 19pt;"></span><br /></span></span></div>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; color: white; font-family: ".sfuitext";">Ma la delusione è grande: l'isola è disseminata di ville miliardarie in questo periodo quasi tutte chiuse, sparse in una vegetazione secca, direi invernale, se non fossimo quasi all'equatore. Un'atmosfera da stazione turistica di lusso fuori stagione. Ma soprattutto il mare è verde palude e freddo! Incredibile! Anche le altre isole non sono certo più attraenti: belle nella loro selvaggia natura, ma non molto fruibili: foreste scure ed intricate, spiagge deserte ed altrettanto selvagge ma ben poco balneabili, in queste condizioni.</span></div>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".sfuitext"; font-size: 19pt;"></span><br /></span></span></div>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; color: white; font-family: ".sfuitext";">Dopo qualche giorno le lasciamo senza troppi rimpianti e ci molliamo al tramonto per una traversata notturna di 60 miglia verso sud est, una baia quasi misteriosa che sulle mappe sembra ben ridossata e fuori dalle rotte più battute lungo la costa del Darièn: la regione più remota e meno sviluppata di Panama, verso il confine con la Colombia. La notte è buia e incute quasi paura: ma per fortuna ci danno felicità i miliardi di stelle, in cielo e nel mare, dove il plancton segna la scia nostra e quella dei tanti delfini che ci accompagnano: sembrano comete accanto e sotto di noi, si intrecciano, fanno evoluzioni e giravolte luminose che ricordano quei bastoncini scintillanti che accendevamo nel buio da bambini a carnevale.</span></div>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".sfuitext"; font-size: 19pt;"></span><br /></span></span></div>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; color: white; font-family: ".sfuitext";">Anche questa volta le nostre aspettative sono pienamente appagate: all'alba ci appare un profilo frastagliato di diverse quinte di alte montagne coperte di giungla e la mèta che avevo adocchiato sulla carta, Bahia Piña, si rivela una base stupenda per qualche esplorazione in questo parco naturale quasi impenetrabile più grande della Sicilia. Pullula letteralmente di pesci e di vita, che vediamo schizzare dappertutto inseguiti da invisibili predatori. Il mare è finalmente più caldo, pulito e trasparente, e la nostra barca è la sola all'ancora in un grande anfiteatro perfettamente ridossato, quasi senza traccia umana intorno. </span></div>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".sfuitext"; font-size: 19pt;"></span><br /></span></span></div>
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><br /></span></span>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; color: white; font-family: ".sfuitext";">Subito ci vengono intorno tre ragazzini sulle loro piroghe di tronchi scavati: sono Indios Emberà, teneri, deliziosi, gentili, ci propongono i loro stupendi piattini e vasetti di fibra di palma, intrecciata così fitta da poterne fare recipienti per l'acqua. Poi ne chiamiamo un altro più grandicello che passa accanto dopo la sua pesca mattutina, sarà la nostra guida del giorno: Ortega ci sbarca uno ad uno sulla spiaggia che sembra infinita, tagliando indenne i frangenti che sembrano alti e minacciosi a noi a pelo d’acqua, e ci conduce al piccolo villaggio, forse una cinquantina di case, una chiesa, una scuola affollata di bambini ed un locale comune per il tempo libero e le riunioni. In una di queste ammiriamo una donna in costume locale che intreccia un enorme piatto tutto di fibra di palma colorata a motivi tradizionali, un vero capolavoro di enorme valore, saranno mesi che ci lavora. Accanto alla breve pista d'aeroporto (un monomotore due volte la settimana per Panama City) un bagno rinfrescante nel Rio Piña, trasparente da poterlo quasi bere, e la gita è già conclusa. Una realtà ai minimi termini, vedremo nei prossimi giorni cosa potremo vivere di questo posto così tranquillo da farci sentire totalmente fuori dal mondo.</span></div>
<div>
<span style="font-family: ".sfuitext"; font-size: 19pt;"><br /></span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/09019737671477459237noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6648431591588888401.post-37310270662496930942018-12-09T13:43:00.001-08:002018-12-20T07:09:41.450-08:00Il nostro Canale<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><br /></span></span></div>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".sfuitext"; font-size: 19pt;"></span><br /></span></span></div>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; color: white; font-family: ".sfuitext";">Arriva il nostro turno. Di quest'opera incredibile di ingegneria marittima, civile ed idraulica, sapevo già tutto: che era stata realizzata giusto 100 anni fa, con una lungimiranza tale da renderne necessario l'ampliamento sono in questi anni, dopo un secolo di sviluppo economico mai prima neanche immaginabile; che era costata allora la vita a qualcosa come 25.000 persone, tra malattie, incidenti e attacchi di puma, giaguari, coccodrilli e serpenti; quante navi vi transitano oggi, circa 40 al giorno, quanto pagano, anche 200.000$ e più per una portacontainer da 380 metri di lunghezza e 4000 pezzi impilati dentro e sopra, quanto guadagna un pilota senior, oltre 300.000$ l'anno, ecc, ecc. Avevo visitato con grande stupore le enormi chiuse già a giugno scorso, e transitato pure, aiutando il mio amico Matt, navigatore quasi solitario avendo a bordo solo il suo cane Oskar, oggi arrivato a Città del Capo via Capo Horn.</span></div>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".sfuitext"; font-size: 19pt;"></span><br /></span></span></div>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; color: white; font-family: ".sfuitext";">Ma non pensavo che avrei avuto un'emozione così grande, ad entrare nelle chiuse di notte, alla luce gialla delle fotoelettriche, al timone della mia barca. Ci è sembrato di entrare in un enorme teatro, su una scena tutta per noi, di cui eravamo noi i protagonisti. </span></div>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".sfuitext"; font-size: 19pt;"></span><br /></span></span></div>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; color: white; font-family: ".sfuitext";">Il copione era ben collaudato: quattro amici alle cime ai quattro angoli della barca, il pilota che mi suggeriva le manovre, una chiusa dopo l'altra, senza un problema, in affiancamento con altre due barche. Siamo così saliti 27 metri dall'Atlantico al lago Gatùn, dove abbiamo cenato (pasta all'amatriciana) e passato una notte fresca e tranquilla affiancati alle altre barche in transito come noi quella sera.</span></div>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".sfuitext"; font-size: 19pt;"></span><br /></span></span></div>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; color: white; font-family: ".sfuitext";">All'alba della mattina dopo, odore di uova con la pancetta, risate e chiacchere in una mezza dozzina di lingue diverse, poi arrivano i piloti e si parte per le 36 miglia di motore che ci portano attraverso il lago Gatùn fino alle chiuse Pedro Miguel e Miraflores. Altri tre salti in discesa con l'enorme prua di una petroliera che incombe minacciosa su di noi, per scendere in Oceano Pacifico. All'ultima riusciamo ad individuare la webcam che ci riprende tutti e che consente ad amici e parenti di vedere da casa il nostro transito in diretta.</span></div>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; color: white; font-family: ".sfuitext";">Probabilmente saremo troppo piccoli, quasi indistinguibili, la barca accanto ha issato uno striscione con suo nome, noi il gran Pavese in testa d'albero, mi levo la maglietta e mi sbraccio sorridendo.. Stamattina mi sono fatto magari la barba! Mi vedrà nessuno dei parenti e amici che ho allertato? Chissà.. Ma per noi è comunque una grande festa, un'emozione vera e forte..</span></div>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".sfuitext"; font-size: 19pt;"></span><br /></span></span></div>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; color: white; font-family: ".sfuitext";">Indimenticabile! Alle 15 siamo già in Pacifico, neanche mezz'ora e siamo ancorati davanti al marina di Balboa, stremati dal caldo e dall'emozione, accanto ad altre decine di barche, molte presumibilmente in partenza per la traversata più lunga, quella dell'oceano più grande. </span></div>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><span style="font-family: ".sfuitext"; font-size: 19pt;"></span><br /></span></span></div>
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><br /></span></span>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; color: white; font-family: ".sfuitext";">Noi prenderemo le Galapagos come una boa e torneremo indietro, a Panama o in Ecuador o piuttosto a nord, in Messico, come mi suggerisce Vittorio: lui naviga con moglie e due stupendi figli piccoli biondissimi e metterà la sua barca in secca a Marina Chiapas, quasi al confine col Guatemala. Tutto il resto è troppo lontano e impegnativo. Ma quello che abbiamo fatto già ci soddisfa tutti in pieno, ed il Canale appena vissuto ne è un capitolo fondamentale. Chi se lo sarebbe immaginato solo 3 anni fa?</span></div>
<div>
<span style="font-family: ".sfuitext"; font-size: 19pt;"><br /></span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/09019737671477459237noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6648431591588888401.post-75511846845777805502018-12-08T09:04:00.001-08:002018-12-20T07:09:01.548-08:00Musica a Shelter Bay<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; color: white; font-family: ".sfuitext";"> Il chitarrista questa volta è un norvegese enorme, capelli biondi ondulati, un po' avanti negli anni ma ha una voce roca affascinante, da marinaio d'altri tempi. Il batterista invece è canadese, meno prestante ma bravissimo. Al basso un ragazzino incredibile. Questa sera hanno messo su questo complessino per gli equipaggi del marina di Shelter Bay, Colòn, Panama, la maggior parte coppie in pensione con minimo con due tre oceani alle spalle, qualcuna giovane con ragazzini al seguito, ma altrettante miglia già navigate e molte altre in programma. Io mi sento l'ultimo arrivato, "solo" due anni di esperienza atlantica e una sola traversata. La scena si svolge in un pub all'aperto dal nome parecchio indicativo: "it's 5 o'clock somewhere". Due signore con parecchi anni e chili addosso ballano felici insieme ai bambini della comunità, e alla fine mi aggiungo anche io, travolto dalle note di "Marina" e di "Woman no cry", nostalgia? Sicuro, ma quanta allegria! Semplice lasciarsi andare, dopo una giornata di lavoro, ansia di finire e partire, discussioni con operai di incerta affidabilità ma più che certa onerosità spropositata... Poi due chiacchere con il marinaio colombiano del chitarrista-cantante-navigatore norvegese, che mi racconta delle loro ultime avventure e della amicizia forte e immediata sorta tra loro. Poi una coppia riconosce la mia maglietta della traversata ARC 2012 e subito siamo quasi fratelli, mettiamo in comune storie, rotte, avventure, vite. Anche se mi sento ancora l'ultimo arrivato, fare parte di questa comunità dei navigatori in movimento ė la cosa più inebriante, immediata e spontanea del mondo...</span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/09019737671477459237noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6648431591588888401.post-49891818730960140852018-12-04T22:58:00.002-08:002018-12-20T07:07:40.819-08:00San Blas: l’atmosfera adesso è quella giusta..<div style="color: #454545; font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; color: white; font-family: ".sfuitext";">Finalmente, al terzo ancoraggio e dopo una settimana, siamo entrati nello spirito dei luoghi. Le San Blas sono senza dubbio delle isole speciali e oggi a Cayo Hollandes troviamo un ridosso perfetto, poco vento, sole pieno, colori vivi, poche altre barche lontane, mare turchese di infinite gradazioni, silenzio e natura al massimo. Alcuni (direi ex) navigatori si sono fermati in questi paraggi ormai da 10 o 15 anni, ma sono come i roulottisti che levano le ruote al loro mezzo e si piazzano in un campeggio che, seppur bello, non ha più nulla del viaggio e della scoperta. La maggior parte però se le gode come noi 2 o 3 settimane e poi, come ogni navigante vero, pensa già alla prossima meta. </span></div>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black; color: white;"><span style="font-family: ".sfuitext"; font-size: 19pt;"></span><br /></span></div>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; color: white; font-family: ".sfuitext";">Ma anche noi oggi siamo come i roulottisti, fermi nel relax assoluto, una nuotata, un'insalata, poi un pisolino e dopo meglio cominciare a pensare alla cena. Questa sera pasta con la bottarga del capone imperiale pescato la scorsa settimana e messa sotto sale. Ieri aragoste a 4$ al kilo.. Finora non ci siamo fatti mancare proprio nulla!</span></div>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black; color: white;"><span style="font-family: ".sfuitext"; font-size: 19pt;"></span><br /></span></div>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black; color: white;"><span style="font-family: ".sfuitext"; font-size: 19pt;"></span><br /></span></div>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; color: white; font-family: ".sfuitext";">La pienezza delle San Blas. </span></div>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; color: white; font-family: ".sfuitext";">Rotte future alternative.</span></div>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black; color: white;"><span style="font-family: ".sfuitext"; font-size: 19pt;"></span><br /></span></div>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; color: white; font-family: ".sfuitext";">Continua l'esplorazione delle San Blas, il mio spirito è definitivamente cambiato dall'entusiasmo e dall'incanto degli anni passati alla tranquilla consapevolezza che tutto il mondo può stupire e dare felicità se l’atmosfera e la compagnia è la migliore e sopratutto se si ha l'atteggiamento e l'umore giusto. Quasi come se fossi passato da un atteggiamento di stupore forse anche un po’ "mordi e fuggi", da cittadino occidentale, ad una pienezza tranquilla e serena. Fosse saggezza?</span></div>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black; color: white;"><span style="font-family: ".sfuitext"; font-size: 19pt;"></span><br /></span></div>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; color: white; font-family: ".sfuitext";">Per chi vuole continuare a sognare, confermo che queste isole, a detta di tutti sono al livello degli atolli del Pacifico meridionale, da tutti considerate il massimo. Sabbia fine, palme, vento e temperatura dell'aria e dell'acqua assolutamente confortevoli, ridossi ovunque, coralli, pesci, aragoste, razze, cernie, e natura perfetta. Tante barche da tutto il mondo, tante storie le più varie, gli indiani Kuna gentili, poveri e semplici. </span></div>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black; color: white;"><span style="font-family: ".sfuitext"; font-size: 19pt;"></span><br /></span></div>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; color: white; font-family: ".sfuitext";">Ma in questo periodo mi sento come in bilico, un po' troppo lontano dai miei affetti e ormai quasi abituato a tanta bellezza. Insomma non vivo più il sogno ma "solo" un bel viaggio, in un posto però ormai ben noto e perfino un po' monotono, quasi. Non che mi manchi la novità o che stia a cercare sempre l'avventura e il nuovo ad ogni costo, ne' tanto meno (figurarsi!) mi mancano le vicende di casa nostra, ma è a volte penso sia arrivato il momento di progettare altro. </span></div>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black; color: white;"><span style="font-family: ".sfuitext"; font-size: 19pt;"></span><br /></span></div>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; color: white; font-family: ".sfuitext";">E allora, pur tra una nuotata ed un'apnea stupendi, tra un bagno ed una passeggiata in spiaggia in questo paradiso, penso e ripenso al prossimo futuro di Bulbo Matto dopo le Galapagos. </span></div>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black; color: white;"><span style="font-family: ".sfuitext"; font-size: 19pt;"></span><br /></span></div>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; color: white; font-family: ".sfuitext";">Già, perché ho deciso di transitare il canale di Panama ed andare verso quelle isole incantate per antonomasia e dopo potrei effettivamente confermare la fine della stagione 2015 a giugno in Equador (però l’unico che ho trovato da quelle parti sarebbe il cantiere più caro finora..). </span></div>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black; color: white;"><span style="font-family: ".sfuitext"; font-size: 19pt;"></span><br /></span></div>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; color: white; font-family: ".sfuitext";">Ma per fare cosa, a gennaio l'anno prossimo? Tornare indietro in Mediterraneo sarebbe in teoria ancora possibile, via Cuba Bahamas e Atlantico del nord. In mezzo ancora baie, isole e ancoraggi da piccolo cabotaggio, come tanti qui alle San Blas. Non mi attira proprio, non credo che faccia più per me. Anche perché per tornare indietro, bisognerebbe aspettare maggio per una traversata tranquilla da Panama a Cuba, e giugno per l'Atlantico dalle Bermuda alle Azzorre... </span></div>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black; color: white;"><span style="font-family: ".sfuitext"; font-size: 19pt;"></span><br /></span></div>
<span style="background-color: black; color: white;"><br /></span>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; color: white; font-family: ".sfuitext";">In alternativa, avendo ormai (per ora?) escluso la rotta del Pacifico meridionale, troppo cara e lontana, allora perché non farla a maggio di quest'anno questa traversata fino a Cuba, e trovare dove lasciare la barca lì o nel vicino Yucatàn? Dilemmi da felice pensionato! Intanto si ritorna a Shelter Bay in attesa di passare il Canale.</span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/09019737671477459237noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6648431591588888401.post-57576924196509957872018-12-04T10:31:00.003-08:002018-12-20T07:05:23.906-08:00RIPRENDO IL BLOG DOPO TRE STAGIONI... (scusate il calo di motivazione..)<br />
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;">
<span style="background-color: white;">DA PANAMA ALLE GALAPAGOS AL MESSICO</span></span></span><br />
<span style="background-color: black;"><span style="color: white;"><span style="background-color: white;"><br /></span>
</span></span><br />
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; color: white; font-family: ".sfuitext";">Ritorno alle San Blas: è Magia Vera?</span></div>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black; color: #eeeeee;"><span style="font-size: 19pt;"><span style="font-family: ".sfuitext"; font-size: 19pt;"></span></span><br /></span></div>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; color: #eeeeee; font-family: ".sfuitext";">Sarà che lo stupore dei primi due anni è sbiadito, sarà che il sole in questi giorni è troppo spesso velato, sarà che ci sono un po' troppe altre barche in giro, sarà anche un po' di stanchezza per i lavori della partenza, aggiustamento ai nuovi ritmi o di nostalgia di famiglia, ma tutto ciò mi suscita riflessioni miste. </span></div>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black; color: #eeeeee;"><span style="font-family: ".sfuitext"; font-size: 19pt;"></span><br /></span></div>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; color: #eeeeee; font-family: ".sfuitext";">Certo che i tempi che viviamo, con tutta questa facilità di movimento, libertà di scelta e consumismo, anche turistico, verso i luoghi più belli donateci dal Signore, creano delle contraddizioni pazzesche. </span></div>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black; color: #eeeeee;"><span style="font-family: ".sfuitext"; font-size: 19pt;"></span><br /></span></div>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; color: #eeeeee; font-family: ".sfuitext";">Le San Blas non fanno ovviamente eccezione. Sono un arcipelago di minuscole idilliache isole di sabbia e corallo alte 1 metro sul mare, piene di palme al vento, una spiaggetta bianca tutta intorno, che punteggiano una laguna protetta dalle onde oceaniche del Mare dei Caraibi lungo la costa nord di Panama, non lontano da Colòn. Unici pericoli (assolutamente reali) sono i banchi di corallo di cui è disseminata, e per i quali bisogna tenere gli occhi molto ben aperti, sugli strumenti e a prua. </span></div>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black; color: #eeeeee;"><span style="font-family: ".sfuitext"; font-size: 19pt;"></span><br /></span></div>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; color: #eeeeee; font-family: ".sfuitext";">Sono abitate dagli indiani Kuna, che governano in autonomia e vivono una vita di minime attività di pesca, di raccolta delle noci di cocco e di artigianato di molas, tessuti-patchwork che riproducono la loro simbologia. In ogni isoletta vivono una o due famiglie nelle loro capanne di foglie di palma, cani, maiali e bimbi al seguito, gli uomini più spesso a pesca in una delle loro canoe di tronchi scavati la cui stabilità sembra un miracolo impossibile. Solo qualche villaggio di 2-3000 persone. Uno scenario se non proprio da preistoria, quasi. Del tutto affascinante, idilliaco, mitico.</span></div>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black; color: #eeeeee;"><span style="font-family: ".sfuitext"; font-size: 19pt;"></span><br /></span></div>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; color: #eeeeee; font-family: ".sfuitext";">Il punto è che il mito dei popoli e dei luoghi "incontaminati" non esiste più, se mai è realmente esistito, e tutti sappiamo che plastica e cellulari sono ormai ovunque. Un altro fatto vero è pure che sono ovunque anche i "backpackers", ragazzi e meno ragazzi di tutto il mondo che ormai in gran numero hanno i mezzi per viaggiare ovunque e di più, a volte per anni. Per lo più con i mezzi locali, o in moto, qualche volta su natanti che sembrano galleggiare a malapena. Certamente un bel progresso di civiltà, un movimento globale di crescita, di curiosità e di conoscenza: bella gioventù, la migliore possibile. Ma il risultato è prevedibile: gente e rifiuti ovunque, non saprei dire con quanta consapevolezza vera dei luoghi e delle genti, nascita di business e servizi vari, utili anche ai locali per carità, ma molto spesso "inquinanti" anche loro. </span></div>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black; color: #eeeeee;"><span style="font-family: ".sfuitext"; font-size: 19pt;"></span><br /></span></div>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; color: #eeeeee; font-family: ".sfuitext";">Per esempio finiscono con rompere l’incanto dei luoghi le decine di barche che lavorano per portare questi viaggiatori alla giornata dalla Colombia a Panama e viceversa (non c'è strada percorribile tra i due paesi) con sosta appunto alle San Blas. E pure inquinanti (in termini culturali) le sedicenti "feste tribali sciamaniche", raduni di musica, incontri, trasgressioni e sostanze varie che non lontano da qui radunano per giorni e giorni migliaia di persone in cerca di emozioni abbastanza prevedibili. Qui il viaggio viene vissuto in chiave di divertimento e trasgressione: che tristezza! </span></div>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black; color: #eeeeee;"><span style="font-family: ".sfuitext"; font-size: 19pt;"></span><br /></span></div>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; color: #eeeeee; font-family: ".sfuitext";">Ma adesso il sole è già più alto, porta via la malinconia, ricominciamo a vivere la vita dei naviganti, voglia di navigare e di nuotare, e di andare in tender a trovare una delle 10 o 12 barche di italiani (!) ancoràti nei dintorni, di cui parecchi già incontrati nei due anni passati, e rompere così la voglia di far niente e di silenzio. </span></div>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black; color: #eeeeee;"><span style="font-family: ".sfuitext"; font-size: 19pt;"></span><br /></span></div>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; color: #eeeeee; font-family: ".sfuitext";">Per la cronaca, a bordo tutto non potrebbe andare meglio, stiamo benissimo: primo equipaggio, oltre me, Laura la mia compagna e supporter (un po’ entusiasta un po’ timorosa), Alex il marinaio germano-americano architetto pieno di iniziative e di qualità, Christine sua amica ospite per due settimane arrivata ieri, e oggi aspettiamo Sam, l'altro marinaio compagno di vela, inglese, un giro del mondo con la famosa "Clipper Race" nel suo CV, che ci accompagnerà alle Galapagos e per tutta la stagione. Ieri una pasta con l'aragosta, a pranzo insalata di polipo e patate, l'altro giorno un dorado di 3kg (una battaglia portarlo a bordo!) ci ha dato da mangiare per due giorni.</span></div>
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal; min-height: 22.7px;">
<span style="background-color: black; color: #eeeeee;"><span style="font-family: ".sfuitext"; font-size: 19pt;"></span><br /></span></div>
<span style="background-color: black;"><span style="color: #eeeeee;"><span style="background-color: white;"><br /></span>
</span></span><br />
<div style="font-family: ".sf ui text"; font-stretch: normal; line-height: normal;">
<span style="background-color: black; color: #eeeeee; font-family: ".sfuitext";">Accantonate le riflessioni filosofiche, una gran bella vita, non c'è di che lamentarsi di sicuro!</span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/09019737671477459237noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6648431591588888401.post-78460396540268635392016-05-09T08:30:00.002-07:002016-05-09T08:30:37.783-07:00I miei messicani Quante stupidaggini e preconcetti sui Paesi e sulle genti del mondo ci inondano e rischiano di travolgerci ogni giorno! Il Messico sarebbe un Paese pericoloso? I messicani lavativi, truffaldini e trafficanti di droga? Ma per piacere!!
Certo, ci saranno i delinquenti da qualche parte, come da noi i mafiosi, ma quanti se ne incontrano o se ne possono riconoscere per strada? Sono ormai più di tre mesi che navighiamo in queste acque, che viaggiamo, osserviamo, guidiamo, prendiamo mezzi pubblici, frequentiamo città e paesi giorno e notte, e la cosa peggiore in assoluto che mi è capitata è stato un tassista di Mexico City che mi ha rifilato un biglietto da 200 pesos (10€) falso.. Per il resto, i messicani, i "miei" messicani, sono sempre gente cortese, corretta, curiosa di noi stranieri, che ci ha generosamente aiutato tutte le (tante) volte che ne abbiamo avuto bisogno, gente semplice, spesso anche umile, che si spacca la schiena a lavorare, che crede in un futuro migliore e investe e cresce e prospera.
Ci è bastato buttare l'ancora davanti alcuni dei piccoli villaggi di pescatori sparsi su questa costa assolata del mare di Cortes per toccare con mano questa realtà. Alcuni sono raggiungibili solo via mare, eppure ognuno ha una scuolina, una chiesetta, una cappella o almeno una croce, e se sono appena un po' più grandi un poliziotto. Poche famiglie, case povere ma non misere, semplici e pulite, quasi sempre intonacate e dipinte a colori vivaci, spesso con giardinetti curati e galline e capre, da qualche anno con quella benedizione che sono i pannelli solari e le luci a led. E dove possibile, il governo ci porta l'acqua corrente da qualche pozzo o sorgente lontana o dissalata dal mare.
Sbarchiamo a Nopolo, 11 famiglie vivono in un pianoro riarso appena più grande dell'insieme delle case che vi hanno costruito, ai piedi incombenti della stupende rupi della Serra de la Giganta, poi alla Isla Coyote, una rocca minuscola con 10 abitanti, senza quasi un filo d'erba, sembra il pianeta del Piccolo Principe, mi avvicino alle persone che vedo in giro o al lavoro, mentre puliscono il pesce o lo salano, o aprono e chiudono gli argini di una vicina salina, o che costruiscono una nuova tettoia, o fanno il bucato, e col mio spagnolo elementare, tradotto a fantasia dall'italiano ma ormai quasi fluente, mi presento, chiedo come va, ascolto, cerco di capire come e di cosa vivono, se hanno famiglia, figli, problemi, rispondo alle loro domande, se ho figli, che fanno, dov'è e come si vive in Italia, da quanto tempo sono via. Non è che ci siano tanti turisti da queste parti, nè tante barche, tanto meno italiani, e ancor meno gente curiosa che si fa avanti e si impiccia in affari forse non suoi. Con me che mi presento in tutta semplicità e spontaneità si crea immediatamente un contatto umano caldo, empatico, fiducioso. Quando ci si lascia mi chiedono quali sono i miei programmi, quando penso di ritornare a trovarli, mi augurano "que le vaja bien!". "Asta luego!" rispondo io, con un pizzico di dispiacere nell'andare via..
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/07994520299384065995noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6648431591588888401.post-83083517869771650142016-03-29T06:07:00.000-07:002016-03-29T06:07:02.496-07:00Isla Isabela, bird sanctuary
L'odore aspro del guano ci ha investito una buona mezz'ora prima di arrivare, proprio con l'ultima luce dopo il tramonto, nell'unica baia di questo scoglio a 30 miglia dalla costa pacifica del Messico centrale. Ed è un ancoraggio piuttosto adrenalinico, con l'onda oceanico che ci solleva almeno un paio di metri prima di frangersi con un boato terrificante sulla scogliera lì vicino, accanto a noi, non riusciamo a valutare bene quanto vicino. Fortuna che non c'è vento, cosicché non c'è pericolo che l'ancora si metta ad arare e ci costringa a scappare nella notte senza luna.
Dormiamo comunque con un occhio solo, la barca sballottata dalle onde, l'allarme programmato sul GPS, gli strumenti accesi pronti a qualunque evenienza, ogni due ore fuori a controllare che tutto sia a posto..
L'indomani già all'alba siamo tutti svegli, ammiriamo in silenzio la grandezza dei marosi nella luce che avanza, la scogliera rossa a picco, le migliaia di uccelli già a pesca, le fregate che rubano le prede alle sule, i pesci che balzano intorno.
Un pescatore di passaggio ci offre di sbarcarci evitandoci l'incomodo ed l'incognita di usare il nostro tender, e subito ci mettiamo in cammino nel bosco arido per la nostra piccola esplorazione. Subito tra le fronde decine di nidi di fregate con i pulcini bianchi spelacchiati grossi come polli che ci guardano curiosi. Poi le sule con i nidi a terra, una femmina ha sotto due uova, scappa facendo la parte dell'uccello ferito, poi una coppia lì vicino intenta in un rito nuziale, col maschio che offre ramoscelli alla femmina, ed entrambi che oscillano la testa su e giù, strofinandosi l'un l'altra, a la scogliera che si apre sulla baia dove Bulbo Matto è ancorato, uno spettacolo di voli, versi, richiami, tuffi..
La natura nella sua massima espressione!Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/07994520299384065995noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6648431591588888401.post-75951731060049970502016-03-22T08:29:00.000-07:002016-03-22T08:29:42.008-07:00Bulbo Matto nel mar di Cortes...e vai con le balene!In giro per il Mare di Cortes.
Ci siamo! Dopo un mese "on the go" con molte notti in navigazione e
molto motore, finalmente un ritmo ed un meteo da vera vacanza, poche
miglia, buon vento, mare calmo (finora...), e splendide notti
all'ancora, nel silenzio ovunque assoluto.
Veleggiamo già da qualche giorno in questo mare chiuso, al riparo
dalle onde oceaniche, a stiamo imparando a conoscerlo. In questa
stagione, a marzo, prima della torrida estate locale, il clima è del
tutto simile al Mediterraneo a maggio, tranquillo, fresca l'aria e
fresca l'acqua, ma luce e sole già fortissimi, l'estate è alle porte,
brezze continuamente variabili, serate stupende. Questo mare ci
ricorda anche i paesaggi e la geologia del mar Rosso, le rocce di ogni
colore, la rada vegetazione, il deserto dappertutto attorno.
Eppure qui è tutto diverso! A terra i cactus candelari sono
monumentali, e le mangrovie sono solo tropicali, ma le perturbazioni
in arrivo da nord possono perfino innevare le alte montagne.
A mare sono i leoni marini a dare spettacolo, si tuffano dalle rocce
dietro al gommone, nuotano con noi, veloci come siluri, mentre le
razze si vedono (e si sentono, di notte) saltare a decine, anche doppi
salti mortali all'indietro, non si sa se cercando di impressionare una
femmina, o dalla felicità di averne già trovata una. Quanto alle
famose balene, dopo averne viste alcune a Cabo San Lucas, per giorni
nulla più, pensavamo già che la maggior parte, dopo aver partorito i
piccoli, fosse ormai i viaggio di ritorno verso mari più freddi, e
invece oggi tre in dieci minuti, di quelle enormi, che emozione! È un
branco di delfini da almeno 100 esemplari! E poi i pellicani, i
cormorani e le sule che pescano tutto intorno, e con quale maestria!
Tra veleggiate col sole negli occhi, notti all'ancora in rade una più
bella dell'altra, e contemplazione della natura, come sempre non ci si
annoia mai in barca, e sicuramente non si rimpiange quasi nulla della
vita in città...Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/07994520299384065995noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6648431591588888401.post-692614421025975962016-03-18T08:49:00.000-07:002016-03-18T08:49:14.462-07:00messico seconda parteSiamo arrivati ieri al famoso Cabo San Lucas, estrema propaggine sud della Baja California, nostra meta di questa stagione di Bulbo Matto, con un misto di sensazioni ed emozioni.
Contenti intanto di essere arrivati, dopo una traversata piuttosto dura da Mazatlan, per vento stretto, onde ripide e freddo, ultima tappa delle
1400 miglia navigate quest'anno dal più profondo sud del Messico. Contenti anche di ritrovare caldo e sole, barca ferma e sonno tranquillo: solo il giorno prima, nel porto di Mazatlan, 40 nodi e pioggia fredda e pungente, nella peggiore, pare, perturbazione di questo inverno. Delusi perché Los Cabos è la quintessenza del peggior turismo americano, pieno di teenagers in spring break, turbe ormonali e alcol inclusi, e decine se non centinaia di barche per la pesca d'altura per ricconi emuli di Hemingway. E poi ovviamente resorts e pacchi, tutti esclusivi e vista mare, escursioni a caro prezzo, tipo barche fondo di vetro, crociere a vela al tramonto, aquascooters e via inquinando. Per fortuna però, e in ciò resta la fama del luogo, il mare è bello e pulito, l'aria limpida e fresca, il sole fortissimo e le baie che andremo a scoprire e godere innumerevoli e sicuramente stupende.
Questa costa pacifica del Messico così è: resorts ben noti, come Acapulco e Puerto Vallarta dedicati ad un turismo ormai di massa, si alternano a incantevoli baie quasi deserte e cittadine assolutamente messicane, rustiche e sonnacchiose, dove si mangia pesce freschissimo con meno di 8 euro. Gente ovunque immancabilmente gentile e disponibile, una esperienza di vela anche quest'anno piacevolissima, in compagnia di due ottimi compagni, amici e marinai.
Alla prossima! Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/07994520299384065995noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6648431591588888401.post-3557577402037226892016-02-29T01:35:00.002-08:002016-02-29T01:35:30.064-08:00Navigazione in Messico, prima parte
Zihuatenejo ė una cittadina 100% messicana, piccola baia chiusa protetta da ogni vento, tre, quattro spiagge intervallate da rilievi rocciosi, palme e mangrovie. Turisti stranieri non tanti, molti quelli locali, sparsi tra gli alberghetti e i ristoranti nei pressi del Malecon, il bel lungomare alberato un pò ruspante che l'amministrazione ha arricchito efficacemente di spazi pedonali, verde e fiori, statue di personaggi locali caratteristici (il campesino, la lavandaia, i ninos..) e di una campo da basket per partite serali molto seguite tra agguerrite squadre locali. Negozietti di bell'artigianato e souvenirs sovrabbondano rispetto i potenziali acquirenti che, almeno in questa stagione, equamente divisi con pochissime eccezioni tra americani e canadesi, sono in massima parte tranquilli pensionati che pensano sopratutto a godersi la mitezza del clima, l'ottimo cibo a buon mercato e la musica di ogni angolo di strada.
Solo 5 o 6 le barche in rada, noi dall'Italia siamo un'assoluta curiosità, si fermano tutti, ci chiedono la nostra rotta, si fa subito amicizia. Quasi nessuno è un vero navigatore magari in rotta verso le isole del sud Pacifico, sono nordamericani che passano qui gli inverni per poi mettere la barca in secca in estate, stagione di troppo caldo e di uragani, e tornare a casa, chi la casa non ce l'ha qui, da qualche parte di questa costa poco antropizzata, lunga da Tijuana al Guatemala più di 3500 km in linea d'aria.
Abbiamo già navigato piano piano quasi la metà delle 1400 miglia da Marina Chiapas a La Paz. Dopo Tehuantepec e Huatulco, abbiamo fatto una piacevole sosta a Puerto Angel, paesino turistico e di pescatori, poi una più lunga navigazione ed una piacevole sosta nello stupendo "Clube de yates de Acapulco", città in magnifica posizione e con una stupenda, immacolata spiaggia in una baia ben protetta, tanti albergoni, un mucchio di ville hollywoodiane e un bel clima vacanziero.
Più tardi tra poche miglia ci hanno raccomandato un ancoraggio notturno ben protetto dietro l'Isla Grande, ma domani ci aspettano due giorni di fila fino alla Bahia de la Navidad. Ci sarebbero altre baie, isolette e spiagge, varianti dello stesso ambiente tropicale, ci dicono, stesso clima stupendo e piacevole rilassata atmosfera, ma non si può vederle tutte. Magari al ritorno...Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/07994520299384065995noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6648431591588888401.post-18819170138893218132016-02-10T01:54:00.003-08:002016-02-10T01:54:36.707-08:00Prove in oceano, prima della traversata del golfo di TehuantepecNiente traversata per adesso del famoso e temuto golfo di Tehuantepec, 200 miglia a nord di Marina Chiapas, che ci ospita (ci saranno i soliti 50 nodi fino a domenica, pare), ma giusto un'uscita di prova col nuovo equipaggio intercontinentale (Europa, Asia, America), a (ri)prendere contatto con Bulbo Matto, a dare aria alle vele. E non è stata proprio una passeggiata, col sole a picco e 35° nell'aria. Ma mi ha riempito in cuore lo stesso, sentire la barca navigare nuovamente, gioire delle manovre, ritrovarmi perfettamente a mio agio. La mattina all'alba armare le vele, poi sistemare le ultime cose e salpare e mettere il naso fuori, e dare le istruzioni ai marinai: Jeff, ragazzone USA purosangue, capace, sveglio, siamo da subito in buona sintonia, e Tatt, architetto in pensione di Singapore, un tipo tutto particolare, mette su per l'occasione una mise tecnologica di licra nera con tanto go-pro sul torace, ma è un pò spompato dal caldo e dai problemi intestinali ancora non risolti, un look da super pippo ma in crisi ed in formato tascabile, non proprio super direi...
Poi al rientro troviamo due angeli alla banchina, due compagni navigatori uno inglese uno americano, entrambi anni di navigazione alle spalle, ed entrambi in attesa di condizioni migliori per far rotta come noi verso la Baja California, che si offrono di prendersi cura della mia elettronica messa fuori uso dai sedicenti tecnici locali.
Con calma e metodo (ci sono sempre 35°..) aprono, guardano, seguono fili e tracce per me del tutto oscure, provano, misurano. Due ore ci sono volute loro per capire e venire a capo dei molteplici problemi, ma alla fine tutto torna quasi per magia a funzionare! Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/07994520299384065995noreply@blogger.com0