giovedì 20 marzo 2014

Dalle Piccole alle Grandi Antille: diario di bordo

solo adesso, che comincia la vera navigazione. Finora isole e mari ormai a me noti, approdi, baie, anche persone già conosciute. Luoghi da riassaporare, conoscenze da approfondire. Ma da oggi, dopo Tortola, la maggiore delle British Virgin Islands, tutto sarà nuovo per noi. Saranno le grandi Antille, lungo questa nostra rotta da est verso ovest, prima Portorico, poi la Repubblica Dominicana, quindi Cuba. Resta fuori per ora la Giamaica. Sono 700 e più miglia da navigare, ma ancor prima da studiare, interpretare, pianificare. Andati via gli amici, restiamo solo in due a bordo, io e Niki, una situazione abbastanza impegnativa, date le miglia e le notti di navigazione da fare. Ma ci si presenta Hania, una "barcastoppista" in piena regola, e chiede dove andiamo. Una breve conversazione ed è subito imbarcata! Ha esperienza, allegria e sembra proprio una persona interessante: polacca, ex-architetto, due figli ormai grandi (a giugno sarà nonna due volte), un fidanzato lontano, anche lui navigatore, ma bloccato da impegni vari. Prima di partire recupero un satellitare nuovo che ho ordinato per posta con consegna proprio a Tortola. Avrei voluto farne a meno, costi a parte, cercando di evitare altra tecnologia (per nulla semplice) da imparare, gestire, controllare. L'anno scorso per la traversata dell'Atlantico l'avevo noleggiato e poi affidato a mia figlia Alessandra, che aveva assolto il compito egregiamente. Adesso invece toccherà a me: non potevo farne più a meno, con lunghe navigazioni solitarie lungo coste deserte di Cuba e poi per la traversata di lì fino a Panama. 11 marzo Lasciamo le BVI un pò a malincuore, i ricordi ancora vividi delle settimane trascorse l'anno scorso in questo magnifico arcipelago. Prima sosta a Culebra, Isole Vergini cosiddette spagnole, territorio già di Portorico. Arriviamo che è sera, a motore, quasi senza vento, evitando scrosci di pioggia tutto intorno a noi. Niente di chè, Culebra, case sparse con un'aria già un pò americana, ma soprattutto una baia tranquilla per riposarci. 12 marzo Assolta la dogana, la più piccola Culebrita ci offre un a baia stupenda, deserta a meno di appena 3-4 barche, quasi chiusa, sabbia, palme e acqua splendidi ben sopra la media, un faro in rovina in cima alla collina, affascinante. Una giornata di relax sopra e sotto l'acqua. Per dormire ci spostiamo in una baia a sud della vicina Vieques. Vorremmo esplorare anche queste coste quasi deserte, promessa di altre baie e altri fondali stupendi, ma il tempo a disposizione non è certo illimitato.. 13 marzo Si parte presto, 60 miglia da fare fino alla Bahia de Obos, sulla costa meridionale di Portorico. Il vento ci accompagna benigno, mettiamo gennaker e riusciamo a tenere i 6-7 nodi anche con 10-11 nodi di vento medio. Ancora un ancoraggio deserto, tranquillo, la luna ormai quasi piena ci fa compagnia. Ma la costa bassa a mangrovie e l'acqua verde da estuario non sono il massimo, per noi abituati ad altre trasparenze e altri più verdi e movimentati paesaggi 14 marzo Puntiamo su Ponce, il centro più importante della costa meridionale di Portorico, non prima però di una sosta rinfrescante e tonificante all'isola "Caja de Morto". Poche le barche in giro, ma anche pochi gli ancoraggi interessanti, isole minori a parte. Prima di sera ci dirigiamo al marina di Ponce, contando di trovare carburante, internet, provviste, un centro interessante. Delusione massima! Il marina è bello ma destinato quasi solo per i ricchi locali, la cittadina è lontana e inutile, gasolio chiuso, internet niente.. 15 marzo Risolviamo le cose più importanti solo la mattina dopo, prima della lunga navigazione, 150 miglia, verso la Repubblica Dominicana, attraverso il temibile Mona Channel. Ma il tempo è buono e la luna ci illumina: nessun problema, un pò vela un pò motore.. È la prima notte di navigazione e turni per il nostro Niki. Ne ha fatta di strada in soli due mesi, questo ragazzone in cerca di un futuro sul e nel mare! Già 1000 miglia navigate, tecniche, nomenclatura, manovre, timone, ormeggi: pensare che non aveva praticamente mai messo piede su una barca a vela, prima di questa avventura.. 16 marzo All'alba buttiamo ancora a Saona Island, parco naturale protetto ma invaso da barconi velocissimi pieni di gitanti locali ma sopratutto di turisti dalle navi da crociera che ancorano alla vicina Catalina Island o a La Romana. Basta però allontanarsi un pò per godersi silenzio, palme e natura e per riprendersi dalla notte di navigazione. Avevamo deciso di dormire proprio a Catalina per poi fare dogana direttamente a Las Salinas, 100 miglia più a ovest, ma ci accorgiamo che l'attacco del vang è strappato e i rivetti tagliati: brutto affare.. Deviamo allora sulla vicina Bayahibe, cittadina turistica a poche miglia, per potere studiare il da farsi, prima di avventurarci in aree ancora meno sviluppate. Anche a Bayahibe problemi di internet e di comunicazione.. Torniamo a bordo stanchi, stressati e di cattivo umore, ma questo è il mondo in via di sviluppo, che si vuole fare?.. 17 marzo La mattina dopo, lunedì, poche miglia e andiamo all'unico vero marina della Repubblica Dominicana: Casa do Campos. Solo qui forse troveremo rivetti abbastanza grossi per fare la riparazione. A Casa do Campos facciamo tutto, internet, telefono, dogana, grande spesa, anche in vista delle probabili carenze cubane, ma rivetti niente neanche qui. Mi arrangio con bulloni, viti e una legatura con una cima di spectra. Speriamo tenga fino a Panama. Ancoraggio notturno a Catalina, bello e tranquillo. 18marzo L'indomani partenza alle 6 per fare col giorno le 100 miglia che ci sono fino a Las Salinas. Ma qui tanto ci si sveglia sempre alle 6, e per le 9 di sera siamo già cotti e sfiniti e crolliamo addormentati come bambini.. Il vento non è abbastanza, ci toccano 13 ore di motore e arriviamo pena in tempo, con le ultime luci del giorno. Meno male che la baia di Salinas è tranquilla eiacevole, con un paesino ben poco turistico e finalmente qualche barca di navigatori con cui chiaccherare e scambiare esperienze e impressioni.. 19 marzo

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